Senza contratto ed a rischio di pene pesanti, quelle introdotte dal decreto sicurezza. Una giornata dura per i metalmeccanici che hanno manifestato per il rinnovo del contratto. A Bologna i manifestanti entrano in tangenziale. Una mossa- precisa la Questura- che non era stata autorizzata: "anziché seguire il percorso concordato con l'Autorità di pubblica sicurezza, hanno deciso di fare ingresso". Dunque saranno denunciati secondo le nuove norme. Il rischio è alto perchè se, ad esempio, la fattispecie contestata fosse quella di blocco stradale organizzato, la pena prevista è fino 2 anni di reclusione.
I possibili effetti del nuovo provvedimento del governo sulla sicurezza riscaldano nuovamente il fronte tra maggioranza e opposizione mentre interviene il ministero del Lavoro che convoca a strettissimo giro le parti. La segretaria del Pd Elly Schlein esprime "piena solidarietà ai metalmeccanici" sostenendo che l'obiettivo è "non ascoltare il grido dei lavoratori per il rinnovo del contratto con Fabio Rampelli da FdI che ribatte: "Schlein si mette a capo dei metalmeccanici che, legittimamente manifestano, ma nei modi illegittimi. È di solare evidenza che le proteste sono strumentali, tese a creare artificialmente tensione sociale per contrastare il decreto sicurezza". Un decreto che secondo il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, "serve a colpire chi lotta". Chiara Appendino del M5S sottolinea che "così si toglie voce a chi lotta". Resta che la giornata dell'"orgoglio metalmeccanico", come l'hanno definita ad Ancona, potrebbe avere strascichi giudiziari pesanti. Ferdinando Uliano (Fim) minimizza: "abbiamo fatto una piccola deviazione di 600-700 metri dal percorso, senza fare blocchi, senza creare particolari disagi, in maniera ordinata, senza scontrarci con la polizia". In ogni caso "se ci saranno denunce ci difenderemo".
Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, esprime solidarietà ai lavoratori e sottolinea: "A Bologna anziché la riapertura delle trattative, la notizia è diventata che, in base al decreto sicurezza, queste lavoratrici e questi lavoratori saranno denunciati. Un reato evidentemente introdotto per reprimere chi esprime pacificamente le proprie necessità". Insomma "si vogliono processare e condannare uomini e donne che per vivere lavorano, pagano le tasse". Fim, Fiom e Uilm rivendicano intanto il pieno successo della mobilitazione con adesioni medie al 70%. E spiegano: "la nostra manifestazione non può essere considerata un problema di ordine pubblico". Numeri diversi da Federmeccanica-Assistal: avrebbe aderito il 20%. E lo stop al rinnovo? "Non abbiamo rotto le trattative. Il confronto è stato interrotto unilateralmente da parte del sindacato" che ha ancora "una posizione pregiudiziale".
E in questo complicato venerdì alla protesta dei metalmeccanici si è aggiunto anche lo sciopero dei sindacati autonomi dei trasporti che ha interessato treni, bus, metro, aerei e anche vaporetti. Molte città hanno dovuto fare i conti con entrambe le proteste. In entrambe i casi il problema è il salario: i metalmeccanici chiedono infatti a Federmeccanica di riaprire la trattativa sul rinnovo dopo ben 40 ore di scioperi. In attesa che si insedi il nuovo vertice (il 10 luglio a Torino verrà nominato il nuovo presidente Simone Bettini).
E anche i sindacati autonomi dei trasporti lamentano bassi salari. Ma anche in questo caso c'è un intreccio, di motivazioni stavolta, e il Cub chiede anche che si fermi il genocidio in Palestina. L'Usb rivendica l'alta adesione degli autoferrotranvieri. Tra le città si sono segnalati ritardi e treni cancellati a Napoli e Roma mentre a Torino l'adesione sarebbe stata del 70%. Problemi anche sull'acqua con il 70% dei vaporetti fermi a Venezia. Tra gli aeroporti invece a Firenze 23 voli in partenza dallo scalo, e altrettanti in arrivo, sono stati annullati. Pochi disagi invece a Roma Fiumicino. Anche sui trasporti non manca la polemica di giornata: "È necessario impedire gli scioperi i venerdì e i lunedì, almeno nella stagione turistica", dice il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon. "Sono dichiarazioni inquietanti", ribatte Stefano Malorgio, segretario generale Filt Cgil
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