Con un abito a quadretti rosa, firmato Jacques Esterel, scelse di convolare a nozze nel 1959 con Jacques Charrier. Il tessuto, senza alcun blasone di nobiltà, fu rispolverato e divenne à la 'page' grazie ad una scena del film 'Voulez-vous danser avec moi?' diretto dal regista Michel Boisrond e interpretato dalla grande attrice scomparsa, la stessa mise che vent'anni prima aveva indossato una giovanissima Judy Garlnd nel 'Mago di Oz'
Due abiti indossati da Brigitte Bardot, firmati Jacques Esterel, esposte all'interno della mostra 'Fotogrammi di Moda', a cura di Stefano Dominella
29 dicembre 2025 | 18.13
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Ha lanciato la moda Vichy, creando un vero e proprio fenomeno di tendenza, amatissimo. Un tessuto semplice, a quadretti, popolare, dal profumo di Provenza, all'apparenza poco aristocratico. Con un abito a quadretti rosa, firmato Jacques Esterel, scelse di convolare a nozze nel 1959 con Jacques Charrier. E fu il trionfo. Brigitte Bardot, scomparsa il 28 dicembre a 91 anni, non è stata soltanto una grande attrice, ma ha saputo proiettare sulle passerelle di tutto il mondo, attraverso il cinema e il suo incomparabile carisma, anche uno stile e un'eleganza senza tempo che ha influenzato le nuove generazioni e ancor oggi la moda, da Vuitton a Miu Miu, da Comme des garcons a Schiaparrelli.
Un tempo i quadretti Vichy erano legati alle tovaglie da tavola, pronte per apparecchiare pranzi e merende nei giardini o nelle case di campagna. Il tessuto, senza alcun blasone di nobiltà, fu rispolverato e diventato alla 'page' grazie ad una scena del film 'Voulez-vous danser avec moi? diretto dal regista Michel Boisrond e interpretato da Brigitte Bardot, la stessa mise che vent'anni prima aveva indossato una giovanissima Judy Garlnd nel 'Mago di Oz'. Dopo l'uscita della pellicola molte signore, anche dell'alta società, ma soprattutto molte adolescenti, cominciarono a vestire con abitini Vichy. Dal municipio di Louveciennes, a dieci chilometri da Parigi, dove Brigitte Bardot convolò a nozze con Charrier, al guardaroba di intere generazioni, il passo fu breve.
Ma perchè questa scelta? Lo stilista Jacques Esterel volle creare una mise che potesse rendere più attuale e moderna la silhouette della grande attrice, preservando al contempo la sua 'allure' da ragazza di campagna. Nel dopoguerra, in un periodo storico dominato al cinema da un abbigliamento ultra glamour, come quello di Marilyn Monroe per esempio, Brigitte Bardot si impone con un suo stile e un carattere personalissimo, nella vita e al cinema. Un'eleganza semplice, spoglia di ogni artificio spesso specchio di personalità e personaggi luminosi, solari, interpretati sul grande schermo.
E una mostra, 'Fotogrammi di moda', a cura di Stefano Dominella esalta il mito di Brigitte Bardot anche attraverso l'abito (dopo Riad sarà dal 10 marzo all'Istituto Italiano di Cultura di New York). "Il binomio cinema-moda rappresenta, da sempre, uno strumento efficace e suggestivo per far conoscere l’alta moda nel mondo - spiega all'Adnkronos Stefano Dominella, presidente della maison Gattinoni - Dagli anni ‘50 a oggi, il grande schermo si è trasformato nella passerella globale per capolavori dei più celebri creativi. Ne è un esempio il Vichy, tessuto di cotone con motivo a quadretti indissolubilmente legato al nome di Brigitte Bardot e alla decade d’oro di Cannes, quella degli anni '50 e '60 che ho scelto per l'esposizione - La grande attrice scomparsa indossò un abito rosa confetto a quadretti rosa firmato Jacques Estérel per il suo matrimonio del 1959 con Jacques Charrier. Quel motivo a quadretti è rimasto impresso nell’immaginario collettivo a tal punto che il vichy uscì dall’ambiente casalingo di tovaglie, tovaglioli e grembiuli divenendo protagonista, ancora oggi del mondo, dell’eleganza internazionale"
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