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Nessuno ha un’identità di gioco così definita e variegata come quella della squadra di Conte. Non inganni la sconfitta nel test contro il Brest, che pure ha fornito buone indicazioni. E se arrivasse anche l'ala del City...
Sebastiano Vernazza
4 agosto 2025 (modifica alle 08:52) - MILANO
La sconfitta contro il Brest non intacca il monte di crediti che il Napoli ha accumulato dallo scudetto in poi. Il calcio d’agosto inganna, le gambe sono imballate e se, come ieri, l’avversario è di spessore, il Brest arrivato fino agli spareggi della scorsa Champions, eliminato dal Psg che avrebbe poi stravinto la competizione, se calcoliamo tutto questo, l’1-2 a Castel di Sangro contro i francesi non significa nulla. Anzi, la partita ha detto qualcosa in senso positivo: Kevin De Bruyne ha giocato per 90 minuti, segno di buona salute, e ha regalato squarci di gran classe, tipo il palo colpito di tacco o certi passaggi luminosi, a rischiarare il campo. Per contro, non ha convinto Raspadori mezzala sinistra, ma non crediamo che Antonio Conte insisterà su una soluzione apparsa forzata. Raspadori rimane un giocatore offensivo, da ultimi 30 metri, e forse verrà ceduto. De Bruyne alzerà il livello, aggiungerà tecnica e visione strategica. A 34 anni non è bollito né finito. Non andrà spremuto, Conte lo sa e lo doserà con sapienza, tra Serie A e Champions.