Giro d'Italia, Ayuso trionfa a Tagliacozzo. Roglic strappa la maglia rosa a Pedersen

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Ora tre giornate-chiave in quattro giorni: prima la tappa dei Muri marchigiani a Castelraimondo, poi domenica i 30 km di sterrato nella tappa di Siena con arrivo in Piazza del Campo

Luca Gialanella

Giornalista

16 maggio - 17:46 - MILANO

In cima a Tagliacozzo, a 1425 metri di quota, primo arrivo in salita del 108° Giro d’Italia e salita inedita, c’è il segno di Juan Ayuso. Il talento spagnolo della Uae Emirates, debuttante nella corsa rosa a 22 anni, accelera a 500 metri in contropiede dopo il terzo allungo di Bernal, e vince con 4” davanti al compagno Isaac Del Toro, messicano, e Egan Bernal, colombiano; quarto lo sloveno Primoz Roglic, che si riprende la maglia rosa con 4” su Ayuso, poi Del Toro a 9” e Tiberi a 27”. Vincitore della Tirreno-Adriatico, Ayuso è cresciuto in Italia da dilettante con il Team Colpack, ha vinto il Giro dilettanti nel 2021 ed è qui al Giro con una missione: vincere la corsa rosa l’anno dopo il trionfo del suo compagno di squadra Pogacar. Il primo arrivo in quota, con la battaglia che si è accesa negli ultimi 3 km, i più difficili con pendenza media del 10% e punte del 13%, incoronano Ayuso re di tappa e Roglic, che si riprende la maglia rosa dopo quella di Tirana: il Giro è pronto a esplodere. E vivrà tre giornate-chiave in quattro giorni: domani la tappa dei Muri marchigiani a Castelraimondo, domenica i 30 km di sterrato nella tappa di Siena con arrivo in Piazza del Campo, lunedì riposo e martedì la cronometro da Lucca a Pisa, 28,6 km velocissimi. Sul traguardo di Tagliacozzo note molto positive da Egan Bernal, alla prima vera salita da protagonista in prima fila a tre anni dall’incidente, e da Antonio Tiberi, mentre Giulio Ciccone, nonostante i suoi tre attacchi, il primo a 1400 metri dall’arrivo, non è riuscito a fare la differenza che voleva. In ogni caso, il Giro adesso è nelle mani delle due squadre più forti per la classifica generale: la Uae Emirates di Ayuso e la Red Bull-Bora di Roglic. 

Momenti clou

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La salita misura 11,9 km, dislivello 663 metri, media 5,5% e punte del 13% a 3 km dall’arrivo, quando inizia il tratto più duro. La fuga dei sette passa con 47” a Tagliacozzo. Tonelli e Garofoli rilanciano e cercano di resistere al ritorno del gruppo, più Prodhomme e Tarozzi. La responsabilità di aggredire la salita è nelle mani di Ineos-Grenadiers di Bernal, con il gallese Tarling (vincitore della crono di Tirana) che la spiana a 36 all’ora sulle pendenze del 5%. Poi tocca a Bilbao con la Bahrain Victorious, e a 5 km dall’arrivo svanisce la fuga. A 4 km dall’arrivo il gruppo è composto ancora da 60 corridori, e si sale a 35 all’ora su pendenze del 6%. Svolta a sinistra, mancano 2750 metri all’arrivo e le pendenze sono subito del 10%, quando si infiamma subito la sfida tra i grandi, Ultimo tratto con la media di 28,6 orari, come dire che fare la differenza era difficili. 

Gigante

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Merita un applauso enorme la maglia rosa Mads Pedersen, che per tanti chilometri si è messo in testa al gruppo a tirare per Giulio Ciccone. Ha voluto così ricambiare l’aiuto che l’abruzzese gli aveva dato nelle prime tappe. In ogni caso, è un simbolo dell’armonia che è stata costruita dal general manager Luca Guercilena nella Lidl-Trek: tutti per uno, uno per tutti, senza rivalità o invidie. Il danese ha chiuso questa prima parte di Giro con le vittorie a Tirana, Valona e Matera, e cinque giorni in maglia rosa. Semplicemente fantastico. Più di così… 

Programma

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Domani ottava tappa, Giulianova-Castelraimondo, 197 chilometri, dalla provincia di Teramo in Abruzzo a quella di Macerata nelle Marche. Dislivello 3800 metri con 4 Gran premi della montagna per la seconda tappa appenninica che prevede la scalata del Sassotetto, 1465 metri di quota, che si affronta da Sarnano, tradizionale traguardo in salita della Tirreno-Adriatico: 13,1 km al 7,4% medio e punte del 14%. Dalla vetta mancano circa 90 km all’arrivo con la salita di Montelago e soprattutto il duro finale verso Castelraimondo: lo strappo a Castel Santa Maria, circa 2 km al 13%, quindi a 6,5 km dal traguardo si scala Gagliole, un Muro di 800 metri al 12%, discesa impegnativa che porta ai 2 km finali con gli ultimi 400 metri al 5%.

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