Giorgetti: 'La crescita degli affitti brevi pesa sulla ricerca di alloggi'. No di FI alle nuove norme

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"Uno degli elementi che in questi ultimi anni hanno contribuito ad accrescere la difficoltà a trovare alloggi, soprattutto nelle grandi città, è risultato essere l'incremento di casi di affitti brevi, soprattutto a fini turistici. Per questo si è ritenuto di inserire nel disegno di legge di bilancio un'apposita disciplina in materia fiscale avente oggetto le locazioni concluse tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare o tramite soggetti che gestiscono portali telematici". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, al question time alla Camera, rispondendo ad una domanda sulle case. 

Resta però forte la contrarietà di Forza Italia sulle nuove norme. Il portavoce azzurro alla Camera Raffaele nevi ribadisce: "Siamo contrari, faremo emendamenti". E il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri attacca: "Per noi la norma sugli affitti brevi deve rimanere così come è adesso. Lasciare al 21% l'aliquota solo a coloro che non si servono di un intermediario significa, di fatto, alzarla per tutti. Perché chiunque abbia una casa da affittare per brevi periodi si serve di un'agenzia o di un sito, quindi di un intermediario. Per questo motivo proporremo in Senato, durante l'iter della manovra, che la tassazione resti com'è oggi". 

Critiche anche dalla capogruppo di Italia Viva a Palazzo Madama Raffaella Paita: "L'Italia ha più debito, più tasse, salari più fragili. Ma, soprattutto, salgono le tasse sulla casa. Nella versione bollinata della legge di bilancio, l'aumento al 26% per gli affitti brevi non scatta solo per chi non usa le piattaforme. Cioè nessuno, perché tutti usano le piattaforme. Il governo conferma di raccontare bugie".

Per la Caritas, "il Governo aveva aperto spiragli importanti nella prima proposta di Legge di Bilancio in cui prevedeva di aumentare l'imposizione fiscale per i cosiddetti affitti brevi, le locazioni temporanee legate soprattutto al turismo. Purtroppo, ancora una volta, sono prevalsi gli interessi di parte e non il bene delle famiglie in difficoltà".

Rgs: il 90% degli affitti brevi sulle piattaforme, incasso 100 milioni

La relazione tecnica alla manovra di bilancio redatta dalla Ragioneria generale dello Stato assume che il 90% degli immobili assoggettati alla cedolare secca del 21% "continui ad avvalersi delle piattaforme per esigenze di semplificazione e rapidità delle transazioni" anche dopo l'innalzamento dell'aliquota al 26%.

Per questo la norma sugli affitti brevi (che riguarda appunto solo chi usa i portali) comporterà "effetti finanziari positivi a regime in misura pari a circa 102,4 milioni di euro su base annua" a partire dal 2028. A scegliere di non avvalersi più dei servizi delle piattaforme telematiche sarebbe il restante 10% della platea. 

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