Fia, da Las Vegas no alle protezioni per il fondo delle auto. Negato il rinvio al Qatar

15 ore fa 1

La direttiva obbligherà diverse scuderie a modificare le vetture in un circuito con asfalto sconnesso, aumentando l'altezza dal suolo a danno della velocità e con più sobbalzi

Jacopo Moretti

22 novembre - 07:34 - MILANO

Alla vigilia del weekend di Las Vegas di Formula Uno, la Fia ha diffuso una direttiva tecnica che obbligherà diverse scuderie a modificare le proprie vetture in vista del Gran Premio di domenica. La Federazione ha infatti bandito qualsiasi protezione in grado di limitare l’usura del pattino, la componente posta a protezione del fondo, generando più di qualche interrogativo in vista della corsa.

red bull

—  

Con l’attuale generazione di vetture ad effetto suolo, la ricerca di un’altezza da terra ridotta è fondamentale. Così, nel tentativo di adottare assetti particolarmente estremi, pare che alcuni team avessero installato delle protezioni per limitare il consumo delle viti di fissaggio dei pattini, ossia le componenti che entrano a contatto con l’asfalto mentre la vettura è in pista. A sollevare dubbi sulla regolarità di queste soluzioni è stata la Red Bull, con la Federazione che ha agito rapidamente bandendo qualsiasi tipo di protezione. Eliminando questi accorgimenti, le scuderie saranno così obbligate ad alzare l’altezza da terra delle monoposto, perdendo così parte del carico verticale generato dal fondo.

niente rinvio

—  

Un problema non da poco, che ha spinto diversi team, tra cui pare ci sia anche la Ferrari, a chiedere un rinvio dell’introduzione della direttiva quantomeno al weekend del Qatar. La Federazione non ha accolto la richiesta di rinvio delle scuderie, rendendo operative le nuove regole sin da subito. Difficile in ogni caso prevedere se e in quali termini la direttiva inciderà sulla competitività delle vetture, ma sicuramente il tempo a disposizione delle scuderie è ridottissimo. L’asfalto del circuito cittadino di Las Vegas è particolarmente sconnesso, circostanza che imporrà l’adozione di un assetto più alto così da limitare l’usura delle componenti del pattino “esposto” al contatto con l’asfalto. Così facendo, però, il rischio è quello di perdere prestazione nei lunghi rettilinei del tracciato americano esponendo la monoposto anche a pericolosi sobbalzi. Un’incognita non da poco in un mondiale costruttori ancora da assegnare e dove i valori tra i top team sono vicinissimi.

Leggi l’intero articolo