Nel giorno di Spagna-Olanda di Coppa Davis, la dedica commovente di Roger all'amico-rivale: "Ci stancavamo in campo a vicenda e a vicenda ci sostenevamo nelle premiazioni. Sei stato un modello per i bambini di tutto il mondo"
Luigi Ansaloni
19 novembre - 11:05 - MILANO
"Mentre ti prepari a laurearti nel tennis, ho alcune cose da condividere prima di emozionarmi". Comincia così la lettera di Roger Federer dedicata e destinata al suo più grande rivale, al suo amico e al suo “compagno di tennis per la vita”, Rafael Nadal. Una lettera pubblicata questa mattina, sui social, nel giorno del quarto di finale di coppa Davis Spagna-Olanda a Malaga, luogo che il maiorchino ha scelto per dire addio al tennis. Ieri in conferenza stampa Rafa ha detto di aspettare Roger, in Spagna, e chissà che lo svizzero non arrivi davvero. Nel frattempo, però, l’ex fuoriclasse svizzero, ritirarosi nel 2022, ha voluto omaggiare l’eterno rivale con una toccante lettera. “Cominciamo dall’ovvio: mi hai battuto, molto. Più di quanto io sia riuscito a battere te. Mi hai sfidato in modi in cui nessun altro avrebbe potuto. Sulla terra rossa, mi sentivo come se stessi entrando nel tuo cortile, e mi hai fatto lavorare più duramente di quanto avrei mai pensato di poter fare solo per mantenere la mia posizione. Mi hai fatto reimmaginare il mio gioco, arrivando persino a cambiare le dimensioni della testa della mia racchetta, sperando in un vantaggio”, dice Federer.
gli inizi
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“Non sono una persona molto superstiziosa, ma tu hai portato tutto a un livello superiore. Tutto il tuo processo. Tutti quei rituali. Allineare le tue bottiglie d’acqua come soldatini in formazione, sistemarti i capelli, sistemare la biancheria intima. Tutto con la massima intensità. In segreto, in un certo senso amavo tutto. Perché era così unico, era così parte di te”. Lo svizzero poi si lascia andare alle emozioni: “E sai cosa, Rafa, mi hai fatto apprezzare ancora di più il gioco. Ok, forse non all’inizio. Dopo l’Australian Open del 2004, ho raggiunto per la prima volta la classifica n. 1. Pensavo di essere al top del mondo. E lo ero, finché due mesi dopo, quando sei sceso in campo a Miami con la tua maglietta rossa senza maniche, mostrando quei bicipiti, e mi hai battuto in modo convincente. Tutto quel clamore che avevo sentito su di te, su questo fantastico giovane giocatore di Maiorca, un talento generazionale, che probabilmente un giorno avrebbe vinto un major, non era solo clamore”.
il lungo viaggio
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Federer poi ripercorre il viaggio insieme al maiorchino: “Eravamo entrambi all’inizio del nostro viaggio e alla fine lo abbiamo fatto insieme. Vent’anni dopo, Rafa, devo dire: che corsa incredibile hai fatto. Inclusi 14 Roland Garros, storici! Hai reso orgogliosa la Spagna, hai reso orgoglioso l’intero mondo del tennis” Continuo a pensare ai ricordi che abbiamo condiviso. Promuovere lo sport insieme. Giocare quella partita su metà erba e metà terra. Rompere il record di presenze di sempre giocando di fronte a più di 50.000 tifosi a Città del Capo, in Sudafrica. Ci facevamo sempre morire dal ridere. Ci stancavamo a vicenda in campo e poi, a volte, ci dovevamo quasi sorreggere a vicenda durante le cerimonie dei trofei”. Il 20 vincitore vincitore slam cita anche i progetti che hanno realizzato: “Sono ancora grato per avermi invitata a Maiorca per aiutare a lanciare la Rafa Nadal Academy nel 2016. In realtà, in un certo senso mi sono invitato da solo. Sapevo che eri troppo educato per insistere perché fossi lì, ma non volevo perdermelo. Sei sempre stato un modello per i bambini di tutto il mondo e Mirka e io siamo così contenti che i nostri figli si siano tutti allenati nelle tue accademie. Si sono divertiti un mondo e hanno imparato così tanto, come migliaia di altri giovani giocatori. Anche se ho sempre temuto che i miei figli sarebbero tornati a casa giocando a tennis come mancini”.
la confessione
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Infine, il momento del ritiro, di Roger, con Rafa così vicino, che il tennis non dimenticherà mai, e una “confessione”. “E poi c’è stata Londra, la Laver Cup del 2022. La mia ultima partita. Per me significava tutto averti lì al mio fianco, non come rivale ma come partner di doppio. Condividere il campo con te quella sera e condividere quelle lacrime sarà per sempre uno dei momenti più speciali della mia carriera. Rafa, so che sei concentrato sull’ultimo tratto della tua epica carriera. Ne parleremo quando sarà finita. Per ora, voglio solo congratularmi con la tua famiglia e il tuo team, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel tuo successo. E voglio che tu sappia che il tuo vecchio amico tifa sempre per te e tiferà con altrettanta forza per tutto ciò che farai in futuro“.