"L'Italia ha sempre partecipato alle
riunioni dei volenterosi, circa una trentina di Paesi"
mantenendo la sua posizione "contraria all'invio di truppe in
Ucraina" ma ora "non si capisce bene cosa sia questo cosiddetto
'Format ristretto dei volenterosi' per l'Ucraina e quale sia la
sua utilità, al netto di un po' di forzata visibilità per
qualcuno". Lo dice all'ANSA Giovanbattista Fazzolari
interpellato sull'incontro a Tirana tra Emmanuel Macron, Keir
Starmer, Donald Tusk e Volodymyr Zelensky, senza Giorgia Meloni.
"La forza dell'Occidente - sottolinea il sottosegretario
all'Attuazione del programma - è stata la sua compattezza: non
vedo a chi possa giovare un format che si auto definisce di
volenterosi e che pertanto, per esclusione, dichiara 'meno
volenterosi' la Commissione europea e Stati molto impegnati come
Danimarca, Svezia, Olanda, Repubblica Ceca, Canada eccetera
eccetera, dando così un segnale di divisione dell'Occidente che
in realtà non c'è. Qual è il senso e l'utilità di un format come
quello che indebolisce l'Unione europea e mina l'unità
occidentale?".
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