Eurispes, in Italia più formazione nelle tecnologie digitali

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Non solo sviluppo tecnologico: in Italia sono necessari più programmi di formazione per ragazzi e adulti sui temi del digitale: lo indica Eurispes, l'istituto di studi politici, economici e sociali, sulla base dell'attuale scenario della digitalizzazione in Italia. Basato sull'analisi dei raccolti da più fonti degli ultimi anni, lo scenario indica come centrali i temi relativi al divario digitale e all'abuso dei social.
    Lo studio, intitolato 'Rapporto delle persone con il digitale. Luci e ombre di un fenomeno sociale', indica che oltre 7 milioni di cittadini, soprattutto anziani che vivono nelle zone periferiche, in quelle interne e nelle famiglie a basso reddito, sono ancora esclusi dalla rete. Il rapporto indica inoltre il rischio di "simbiosi continua" tra i giovani e internet, tanto da rendere "fondamentale promuovere forme di educazione intergenerazionale al digitale". I ragazzi cresciuti con smartphone, social media e internet si trovano a vivere in un tempo che sembra accelerare continuamente, senza intermediari. In Italia, l'età di accesso allo smartphone continua ad abbassarsi, con un aumento rilevante del numero di bambini tra i 6 e i 10 anni che ne fanno uso quotidiano, stando ai dati 2023 di Save the Children.
    L'istituto rileva quindi che è necessario analizzare "l'impatto delle tecnologie sulla sfera psicologica, affettiva e relazionale" e che "servono percorsi educativi di alfabetizzazione digitale fin dalla scuola, che insegnino ai più giovani, ma anche agli adulti, a orientarsi tra le informazioni, a porsi domande, a confrontarsi con le opinioni diverse dalle proprie" si legge nell'analisi. Per Eurispes, c'è la necessità di un approccio equilibrato alla digitalizzazione, che metta al centro la persona e favorisca un uso critico e consapevole delle tecnologie. "La sfida per l'Italia", dicono i ricercatori, "è trasformare l'accesso digitale in un'opportunità di crescita inclusiva e sostenibile per tutti".
   

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