Epatite B: stop degli Usa alla vaccinazione entro 24 ore dalla nascita

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Riforme

Cancellata la raccomandazione introdotta nel 1991 che ha portato a un crollo dei casi nei neonati: non è più necessaria se la madre è negativa al test

di Ernesto Diffidenti

5 dicembre 2025

epa12572535 Members of the CDC Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) meet at the headquarters of the US Centers For Disease Control and Prevention (CDC) in Atlanta, Georgia, USA, 05 December 2025. The 'vaccine committee' is considering changes to the birth dose of hepatitis B vaccine recommendations. EPA/ERIK S. LESSER

Il Comitato consultivo sui vaccini dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti ha revocato una raccomandazione in vigore dal 1991 secondo cui tutti i neonati devono ricevere una prima dose del vaccino contro l’epatite B entro 24 ore dalla nascita.

La votazione è arrivata dopo giorni di acceso dibattito e polemiche ma anche di appelli da parte di esperti di sanità pubblica affinché venissero mantenute le raccomandazioni. Forti le obiezioni soprattutto dei medici secondo cui la strategia vaccinale di lunga data è riuscita a minimizzare l’impatto del virus tra i piccoli statunitensi.

Niente vaccino se la madre è negativa al test

Il Comitato sui vaccini ha espresso 8 voti in favore per eliminare la raccomandazione e 3 voti contrari. Per gli esperti, nominati dal Segretario alla Salute degli Stati Uniti Robert F. Kennedy Jr. che prima di diventare il massimo dirigente sanitario del Paese si batteva per una revisione delle profilassi, la vaccinazione neonatale non è più necessaria per i bambini nati da madri risultate negative al virus: il suggerimento ai genitori è di ritardare la prima dose di almeno 2 mesi e di consultare il proprio medico per decidere se e quando iniziare la somministrazione del ciclo di 3 dosi.

I sostenitori della modifica hanno affermato che la raccomandazione universale, indipendentemente dal rischio, era eccessivamente ampia e comprometteva la possibilità di una scelta informata. La raccomandazione del gruppo di consulenti esperti viene ora inviata al direttore facente funzione dei Centers for Disease Control and Prevention per l’approvazione finale.

Cosa è l’epatite B

L’epatite B è una grave infezione del fegato che, per la maggior parte delle persone, dura meno di sei mesi. Ma per alcuni, soprattutto neonati e bambini, può diventare un problema di lunga durata che può portare a insufficienza epatica, cancro al fegato e cirrosi.

Negli adulti, il virus si diffonde attraverso i rapporti sessuali o la condivisione di siringhe durante l’uso di droghe iniettate. Ma può anche essere trasmesso da una madre infetta al neonato.

Nel 1991, il Comitato aveva raccomandato una dose iniziale di vaccino contro l’epatite B alla nascita. Gli esperti affermano che una rapida immunizzazione è fondamentale per prevenire l’infezione. E, in effetti, i casi nei bambini statunitensi sono crollati.

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