L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo delle officine è stato al centro del più recente convegno di Autopromotec talks, promosso dalla nota rassegna internazionale dell’aftermarket in vista della sua 30° edizione
L’industria automobilistica sta attraversando in questi anni un periodo di profonda trasformazione, con la paventata svolta elettrica sempre al centro della discussione anche politica e nuovi equilibri di forze che vanno assestandosi tra i maggiori costruttori del mondo e i rispettivi paesi. In un quadro fatto di queste e tante altre incognite, un elemento viene comunque dato per certo da tutti: l’intelligenza artificiale (IA) sarà assoluta protagonista del futuro dell'automotive. E la sua presenza non sarà affatto limitata ai grandi processi produttivi. Anche tutte le ordinarie procedure che accompagnano la vita degli automobilisti, come revisioni e manutenzioni, ne verranno fortemente impattate. In meglio. È proprio in quest’ultima area che si sono concentrate le attenzioni del secondo appuntamento di "IA on the road" di Autopromotec talks, intitolato "Come l'intelligenza artificiale sta trasformando il mondo automotive e l'aftermarket" e svoltosi nella cornice del Volvo studio di Milano alla presenza di vari esperti del settore.
Manutenzione predittiva e diagnosi avanzata
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L’incontro è stato in pratica un viaggio alla scoperta del ruolo che oggi l’intelligenza artificiale ha e che, secondo lo studio, continuerà ad avere in futuro, espandendosi ancora di più nel settore automotive, con particolare riferimento al mondo delle officine. Attualmente l’IA, oltre a essere alla base dei sistemi di guida autonoma e assistenza alla guida, gioca un ruolo fondamentale nella cosiddetta "manutenzione predittiva", un concetto centrale tra quelli dibattuti. In pratica, analizzando i dati raccolti dagli ormai innumerevoli sensori montati sui veicoli, l'IA può prevedere quando un componente ha la probabilità di incorrere in problemi e suggerire di conseguenza interventi atti a prevenirli. Tutto ciò va evidentemente nella direzione di un miglioramento dell’affidabilità e in una riduzione degli eventuali costi di riparazione. A questo si aggiunge la "diagnosi avanzata" che in fase di verifica permette di individuare i problemi che potrebbero, poi, facilmente sfuggire agli strumenti tradizionali. Infatti, l'IA può prendere in considerazione anche le abitudini di guida e lo storico delle riparazioni per suggerire interventi specifici o pezzi di ricambio adatti con un alto livello di personalizzazione, a beneficio della velocità di identificazione delle magagne e di una maggiore precisione nella loro risoluzione. Di riflesso, i rivenditori di ricambi possono servirsi di questa tecnologia per prevedere quali componenti saranno più o meno necessari in futuro, ottimizzando le scorte e riducendo i costi di gestione a tutto vantaggio della propria efficienza operativa.
La crucialità degli esperti "umani"
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Dopo i convenevoli di rito che hanno incluso il benvenuto da parte di Roberto Lonardi di Volvo Car Italia, tra l’altro uno dei marchi europei da più tempo attivi su questo fronte, l’incontro è entrato nel vivo con l’intervento di Francesco Ricciardi, vicepresidente del gruppo Car Design & Engineering Anfia, l’associazione nazionale filiera industria automobilistica, che ha ricordato come, allo stato attuale delle cose, il fattore umano resti comunque cruciale per sfruttare efficacemente questa nuova tecnologia. Pur sottolineando l’evidente utilità dell’IA in fase di progettazione dei processi, che ha potuto verificare di persona nella sua attività quantificandola in una riduzione a un quinto del tempo rispetto a un team di ingegneri per fornire lo stesso genere di responso, Ricciardi ha però evidenziato come l’IA necessita comunque di almeno due figure professionali esperte e umane per rendere al meglio: una che si occupi di formulare in modo efficiente e circostanziato i quesiti, l'altra che sia in grado di monitorare e valutare la bontà e la fattibilità delle risposte suggerite alla luce di quanto desiderato.
generare valore per vincere la diffidenza
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Il secondo intervento è stato quello di Cinzia Carbone, head of sales di Solera, azienda leader nella realizzazione di soluzioni software per la gestione e la manutenzione dei veicoli. La sua attenzione si è spostata sulle difficoltà ad accettare e comprendere le potenzialità di questa tecnologia, che è in grado di apprendere molto più rapidamente rispetto all’intelligenza umana e per questo è guardata da molti con sospetto, quasi fosse una minaccia. Carbone ha quindi osservato come per vincere tale diffidenza occorra far leva sulla natura stessa dei "consumatori", più proni ad accettare novità se portatrici di un effettivo valore come ad esempio un risparmio in termini economici o di tempo. Nel settore aftermarket, l’approccio all’IA cambia inoltre sensibilmente a seconda delle dimensioni delle aziende, con le più grandi già attivamente coinvolte nel fenomeno e quelle più piccole ben più reticenti. L’esempio più evidente in tal senso sono le compagnie di assicurazione, che già se ne servono per la compilazione automatica delle pratiche documentali, la gestione dei contact center e della comunicazione con le officine affiliate e perfino la redazione dei prezzi delle polizze. Al contrario, tutta la sfera legata alla riparazione sinistri presenta ancora delle lacune in tal senso nonostante diversi sistemi avanzati siano già disponibili in Italia. La loro applicazione è spesso rallentata dalle integrazioni necessarie sui sistemi e dai relativi costi, oltre a una certa ritrosia generale da parte di chi vede l’IA come un intralcio alle decisioni dell’essere umano piuttosto che a uno strumento per il loro potenziamento nella prospettiva di una maggiore produttività.
il ruolo dell'IA nell'assistenza clienti
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Proprio la produttività è stata al centro dell’intervento di Riccardo Sesini, head of digital transformation della Vhit, azienda del gruppo Bosch. Ricordando la rapida espansione dell’assistenza tramite IA nel settore manifatturiero, ottenuta grazie a strumenti sempre più avanzati, Sesini ha descritto una vera e propria rivoluzione nel modo in cui le aziende gestiscono i processi di manutenzione rispondendo a specifiche esigenze dei clienti. Gli assistenti IA, sempre più capaci di interagire con linguaggio naturale, analizzano infatti in tempo reale la documentazione tecnica, i manuali di manutenzione e lo storico degli interventi, fornendo agli operatori “in carne e ossa” suggerimenti immediati per la risoluzione dei problemi. Questi strumenti possono quindi fornire ai manutentori un accesso fulmineo a informazioni di carattere specialistico e permettere così di gestire efficacemente attività tradizionalmente complesse, con intuibili benefici in termini di efficienza e tempestività. Secondo quanto esposto, il tasso di accuratezza delle risposte sarebbe già superiore al 94%, riducendo notevolmente il carico di lavoro richiesto per il completamento di numerose operazioni.
i risvolti della “rivoluzione predittiva”
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Marco Bettin, direttore commerciale di Launch Italy, azienda operante nella distribuzione di attrezzature per autoriparatori, ha invece spostato il focus sul grande potenziale dell’intelligenza artificiale in termini di prevenzione. Grazie agli algoritmi di machine learning e ai big data, al giorno d’oggi è possibile passare dalla semplice lettura dei codici guasto a un’autentica e accurata predizione delle anomalie. È quel concetto di "diagnostica predittiva" già menzionato che non si limita a protocollare il problema del momento, ma sfrutta la lettura degli input forniti in tempo reale dai sensori e dalle varie centraline per anticipare un possibile malfunzionamento. Agendo tempestivamente, si arriva così a un effettivo risparmio sui costi di riparazione. Questa “rivoluzione predittiva” rappresenta quindi un importante passo verso una gestione genuinamente smart dei veicoli, un progresso che porta inevitabilmente con sé effetti sicuramente graditi quali l’ottimizzazione delle prestazioni, il miglioramento della manutenzione programmata e una maggiore affidabilità sul lungo termine.
una nuova era per l'accettazione in officina
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Franco Benati è sales manager di Sipav, azienda operante nel campo delle attrezzature e del materiale di consumo per officine meccaniche nell’orbita del Gruppo Cemb. Dalla sua posizione di osservatore privilegiato di questa realtà, per Benati non ci sono dubbi sul fatto che in futuro l’accettazione dei veicoli in officina si baserà sull’azione di uno o più robot connessi a un sistema IA, ma il suo lavoro sarà a supporto dell’accettatore "umano". Oggi ci si affida a strumentazioni di precisione che verificano tutti i parametri fondamentali del mezzo, ma un domani tutte queste operazioni insieme a molte altre non saranno più gestite dall’uomo. L’accettatore è quindi destinato a trasformarsi da tecnico a programmatore e gestore di dati, ovvero un esperto capace di interpretare le risposte ricevute dall’IA e agire di conseguenza pur mantenendo il compito di creare una rapporto fiduciario con il cliente, comunicandogli con chiarezza e precisione il responso della macchina. Nella visione di Benati, l’officina del futuro non sarà solo più intelligente, ma sarà anche più vicina al cliente. E in questo modo riuscorà a mantenersi al passo con i tempi.
uno "Stargate" della manutenzione
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L’ultimo relatore di giornata è stato Renzo Servadei, amministratore delegato di Autopromotec, che ha concluso i lavori chiamando direttamente in causa proprio la protagonista di questo convegno. Interrogando direttamente l’IA sugli stessi temi discussi da chi l’ha preceduto al microfono, Servadei ha dato in loco una dimostrazione pratica delle capacità di questa tecnologia. “La rivoluzione nell’aftermarket automotive è iniziata – ha poi spigato - l’intelligenza artificiale trasforma la manutenzione in un’esperienza su misura. Immagino di poter presentare presto una sorta di "Stargate" della manutenzione che possa raccogliere le informazioni su meccanica, pneumatici e carrozzeria e grazie a sistemi avanzati di diagnostica predittiva, le auto non solo segnalano interventi necessari, ma li anticipano, analizzando dati in tempo reale e offrendo soluzioni personalizzate.” La prossima edizione di Autopromotec, la più specializzata rassegna internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, avrò luogo alla Fiera di Bologna dal 21 al 24 maggio 2025.