Decisivo il centrocampista italo-bosniaco della Virtus Verona. Un derby veneto molto combattuto, che è costato il primo stop in campionato alla squadra di Andreoletti
Francesco Albanesi
3 febbraio - 19:56 - MILANO
Dino Mehic deve avere un conto in sospeso con qualcuno a Padova. All’andata ha segnato il gol del momentaneo vantaggio, salvo poi essere sconfitto 4-1, al ritorno ha punito ancora la capolista con un tap-in sottoporta, valso la prima sconfitta dei ragazzi di Andreoletti e la conseguente vittoria per la Virtus Verona. Un derby veneto acceso, vibrante, con ben quattro pali colpiti dai biancoscudati, errori sottoporta e una Virtus abile a difendersi con tutte le proprie forze e a portare a casa tre punti vitali in ottica playoff. L’eroe è un prodotto del vivaio dell’Atalanta, che sogna la Premier League e fratello gemello di Amer, centrocampista della Pro Patria.
impattante
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Mehic è un centrocampista italo-bosniaco del 2003, lanciato dall’Atalanta e che fino a due anni fa giocava in Serie D alla Pistoiese. La Virtus Verona l’ha prelevato dai toscani lo scorso anno, rodandolo con pazienza. I veneti sono una società ambiziosa e che negli ultimi tempi ha investito gran parte delle proprie risorse in giocatori dilettanti e provenienti dalle varie Primavere. Non solo, calcio e inclusione sono all’ordine del giorno: lo scorso novembre la Virtus ha presentato anche la squadra iscritta al campionato Paralimpico. Numeri alla mano Dino è uno dei centrocampisti più impattanti del girone A: quattro gol (cinque con la coppa) e tre assist in 23 partite che lo rendono un imprescindibile nello scacchiere del presidente-allenatore Luigi Fresco.
calcio in famiglia
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In casa Mehic, oltre a Dino, ci sono altri due fratelli. Entrambi cresciuti col calcio nel sangue. Uno è Amer, fratello gemello, che fa il centrocampista nella Pro Patria, militante nello stesso girone della Virtus Verona. Anche lui centrocampista, ma più difensivo (1 gol e 1 assist), e cresciuto sempre nel vivaio dell’Atalanta. La sua carriera sta andando più a rilento complice un infortunio al flessore subito a Pescara e che l’ha tenuto fuori dal campo per diverse partite. Nonostante ciò, è stato il primo a raggiungere i professionisti rispetto agli altri due. L’altro è Alen, il maggiore (classe 2001). Lui ha avuto una carriera un po’ diversa, con tappe in Slovacchia e Slovenia. Qualche acciacco fisico e ora una seconda vita in Eccellenza con il CazzagoBornato.
il sogno premier
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Di certo c’è che Dino è il fratello con maggior talento: di lui si è parlato tanto già in questa sessione di mercato di un possibile approdo in Serie B, ma i discorsi sono stati rinviati in estate. Lui stesso si è definito un giocatore “spigoloso, completo e resistente”. Un box-to-box. Lo chiamano “il drago”, mentre Amer è “la piovra”. Sulla nazionalità si sente bosniaco, nonostante abbia quasi sempre vissuto in Italia e parli meglio l’italiano della sua lingua originale. La Virtus Verona, intanto, si gode il suo drago che sogna un giorno di giocare in Premier League.