Denver arriva bollita allo sprint: Shai dilaga, Thunder in finale di Conference con Minnesota

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I Nuggets vanno a +11 ma finiscono presto la benzina e la partita si chiude nel 3° quarto. 35 per il canadese, ora Okc trova i Wolves

Riccardo Pratesi

19 maggio - 00:22 - MILANO

Oklahoma City conquista la finale di Conference a Ovest. Domina in casa Gara 7 della serie di secondo turno di playoff contro Denver, mutilata dagli infortuni, e si guadagna così l’incrocio con i Minnesota Timberwolves. Al Paycom Center finisce 125-93, i Thunder vanno sotto di 11 punti nel 1° quarto, poi esondano grazie alla difesa aggressiva, segnando una marea di punti in transizione da palle recuperate e sfruttando la coperta troppo corta dei Nuggets che già non hanno una rotazione da corsa e stavolta erano con Aaron Gordon, oltre a Michael Porter, a mezzo servizio. Nikola Jokic fa il possibile, ma esaurisce i miracoli per tentare l’impossibile. Va dunque avanti Shai Gilgeous-Alexander, tra i primattori sul parquet. I Thunder si aggiudicano la serie 4-3 e guadagnano la prima finale di Conference dal 2016. 

MERITI THUNDER

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Fanno valere l’atletismo, la freschezza atletica, la gioventù e il fattore campo. Applausi per Alex Caruso, il migliore dei suoi: difende su chiunque, persino su Jokic, persino meglio di Isaiah Hartenstein e Chet Holmgren, i lunghi di ruolo. Jalen Williams dopo il fiasco di Gara 6 dimostra carattere, impazza nel secondo periodo, quello dell’allungo. Gilgeous-Alexander sale di colpi alla distanza gonfiando le cifre a partita già chiusa nella sfida tra candidati Mvp con Jokic, ma si aggiudica partita e serie. Quel che conta di più. Gara 1 della finale della Western Conference è in programma al Paycom Center martedì 20 maggio, dalle 2.30 italiane del mercoledì.

DEMERITI NUGGETS

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Sono strutturali, la contingenza li mette crudelmente in evidenza. La lingua batte dove il dente duole. Schierano in quintetto Aaron Gordon pur con uno stiramento al flessore sinistro patito sul finale di Gara 6 due giorni fa, semovente, e Michael Porter, che gioca con un braccio solo, il sinistro è inutilizzabile. E non aiuta Nikola Jokic, immarcabile però solo come un eremita una volta di più in stagione, che Jamal Murray sia assente ingiustificato - dallo stipendio che guadagna -. Ormai ci avrà fatto l’abitudine. Del resto la panchina è di livello da G-League, Coach Adelman prova gioco forza a spremere i veterani sin quando possibile.

LA PARTITA

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7 punti nei primi 3’ per Christian Braun e 21-10 Denver sul primo canestro di Gordon. La zona difensiva l’aiuta parecchio. Allora Caruso va a difendere su Jokic mettendogli le mani addosso: funziona perché gli arbitri non fischiano mai. 26-21 ospiti dopo 12’. I Thunder tirano col 38%. Appena entrano le riserve dei Nuggets, gli improponibili Payton Watson e Julian Strawther, OKC mette la freccia. Williams segna il canestro del sorpasso, del 27-26. Poi 60-46 Thunder all’intervallo: Williams 17 punti, Denver 12 palle perse. Non le bastano i 17 punti di Jokic neppure per rimanere a contatto. Caruso parte in quintetto nel secondo tempo al posto di Hartenstein. I Thunder salgono +23 sul 69-46 e la schiacciata di Cason Wallace di mano sinistra in testa a Jokic si trasforma nella giocata del game over. Nuggets a casa dopo una stagione deludente sabotata dal mercato dell’ex General Manager Calvin Booth, Thunder ora contro Minny. Dovranno giocare molto meglio rispetto alla serie con Denver per conquistare le Finals, i Wolves non sono fisicamente a pezzi come i Nuggets.

Oklahoma City: Gilgeous-Alexander 35 (9/15, 3/4, 8/9 t.l.), Jal. Williams 24, Holmgren 13. Rimbalzi: Holmgren 11. Assist: Jal. Williams 7.

Denver: Jokic 20 (4/7, 1/2, 9/11 t.l.), Braun 19, Murray 13. Rimbalzi: Gordon 11. Assist: Jokic 7.

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