Dal 2026 le autostrade potrebbero essere meno care

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Nelle prossime settimane è prevista l'approvazione definitiva del nuovo sistema tariffario. Il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo, annuncia che i pedaggi subiranno una riduzione, poiché saranno legati agli investimenti effettivamente compiuti. Tra le novità anche la possibilità di chiedere rimborsi in caso di cantieri

Armando Bavaro

17 settembre - 20:05 - MILANO

In un intervista rilasciata a margine della presentazione della Relazione annuale alla Camera, il presidente dell'Autorità di regolazione dei trasporti Nicola Zaccheo ha annunciato una riduzione delle tariffe autostradali: "I pedaggi autostradali saranno legati agli effettivi investimenti realizzati. Siamo assolutamente certi che ci sarà un beneficio per l'utenza e quindi i pedaggi subiranno una riduzione". Con questo rinnovo del piano finanziario, i risultati saranno visibili tra il 2027 e 2028. Lo scopo delle misure mira a garantire maggiormente il bilanciamento tra l'esigenza di conservazione dell'equilibrio economico-finanziario della concessione, la sostenibilità degli investimenti e la necessità di contenere i costi per l'utenza, promuovendo una gestione sempre più improntata a criteri di efficienza, responsabilità e trasparenza.

I costi attuali

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Gli aumenti scattati a partire dal 1° gennaio 2025 hanno riguardato solo le tratte gestite da Autostrade per l’Italia (Aspi) e la Salerno–Pompei–Napoli: rispettivamente +1,80% e +1,68%, mentre su tutte le altre tratte i pedaggi sono rimasti congelati. Dal primo luglio, inoltre, è terminato lo sconto generalizzato applicato sulla rete di Autostrade per l’Italia che ha comportato un aumento delle tariffe dell'1,31%. Secondo una recente ricerca di Tollwayr (operatore olandese nei servizi di supporto autostradali), relativa alle tratte più care d'Europa, l'Italia si piazza fra le prime dieci delle strade a pedaggio con tre tratte: A1-A14 Milano-Bari (877 km, al secondo posto della classifica) con un pedaggio di 68,30 euro e l'A1 Milano-Napoli (quinta in classifica), con 44, 90 euro per i suoi 564 km. Nona posizione per A10, A26, A7: San Remo – Milano, 269 km e 26,10 euro. Allargando la graduatori ai primi 100 si attestano A4, A23: Tarvisio-Venezia (18.70); e A3, A2, A20: Napoli-Palermo 12,60. In classifica però anche alcune tratte condivise tra Italia e Francia: il tunnel del Monte Bianco e quello del Frejus (sesti in classifica a pari merito con 55,80 euro).

Riduzioni e Rimborsi

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Un'altra novità introdotta dall'Autorità di regolamentazione dei trasporti ed esposta in consultazione riguarda la possibilità di rimborso dei pedaggi se in autostrada sono presenti dei cantieri sulla tratta interessata. Questo schema regolatorio è stato posto in consultazione e l'analisi dei contributi pervenuti è ancora in corso. Un altro schema di regolazione prevede obblighi in tema di trasparenza delle gestioni e di accessibilità delle informazioni, tra cui quelle necessarie alla programmazione del viaggio (per esempio su tempi di percorrenza, distribuzione di colonnine di ricarica elettrica e tipologia di servizi di rifornimento), nonché quelle relative alle modalità di calcolo e di pagamento del pedaggio: "L'idea è che i nuovi pedaggi entrino in vigore dal primo gennaio del prossimo anno, ovviamente mano a mano che si aggiorneranno quelli vecchi: la novità è che il metodo di calcolo unitario si applicherà alle nuove concessioni, ma anche a quelle vigenti" afferma ancora Zaccheo, che aggiunge: "L'ottica è di avere un pedaggio più sostenibile e quindi più calmierato, fortemente legato agli investimenti effettuati".

Le reazioni

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La proposta non ha lasciato indifferente l'Unione Nazionale Consumatori, che ha espresso il proprio benestare alla proposta: "Bene, ottima notizia! Abbiamo partecipato alla consultazione pubblica, inviando nei mesi scorsi le nostre osservazioni rispetto a due importanti novità che l'Autorità dei trasporti si aggiunge a introdurre: l'aggiornamento del sistema tariffario di cui parla oggi il Dr. Zaccheo e il rimborso del pedaggio che gli utenti avranno in caso di cantieri. In entrambi i casi si tratta di due miglioramenti significativi" dichiara Massimiliano Dona, presidente dell'Unc, che rilancia affermando quanto segue: "Auspichiamo che vengano accolti i nostri suggerimenti per potenziare ancor di più questi due provvedimenti. Abbiamo chiesto, ad esempio, che la penalità prevista nel caso i livelli qualitativi siano inferiori a quelli previsti dall'Authority, salga rispetto al 2% previsto nella bozza iniziale, in modo che abbia un effetto di deterrenza e che la penalizzazione sia progressiva, con più soglie per ogni disservizio e con più percentuali di penalizzazione, per evitare che raggiunta la penalità massima del 2% non vi siano più incentivi a migliorare l'offerta". 

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