Dakar 2026, il direttore Castera: "Sogno Alonso, Verstappen e Valentino Rossi"

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David Castera, a margine della presentazione dell'edizione 2026, analizza le novità regolamentari ed esprime il desiderio di poter inserire i due campioni di F1 e l'ex asso di MotoGP tra i partecipanti

Maria Guidotti

8 giugno - 14:07 - MILANO

“Una Dakar della maturità”. L’ha definita così il direttore David Castera l’edizione 2026 della corsa più massacrante al mondo, presentata sabato 7 giugno nella tenuta spagnola di Les Comes. Dal 2019, il francese ha introdotto tantissime novità. Quest’anno il direttore della corsa più massacrante al mondo ha voluto ottimizzare quanto di buono è stato fatto finora. Quanto alla line up piloti, Castera – nel paddock della Formula 1 a Barcellona – lancia l’invito a Fernando Alonso, Max Verstappen e il nostro Valentino Rossi.

Quali sono le novità di questa edizione 2026?
“La filosofia rimane invariata: mantenere vivo lo spirito della Dakar ma inserito in un contesto moderno perché i tempi sono cambiati. Quello che cerchiamo ogni anno è l’equilibrio tra questi due poli”.
Un percorso che sembra non portare grandi stravolgimenti.
“In sei anni abbiamo introdotto tante novità. In questa edizione abbiamo voluto ottimizzare l’esperienza acquisita, senza stravolgere la corsa”.
Come può descrivere la corsa che vedremo?
“È la Dakar della maturità. Ci sarà il meglio delle passate edizioni in Arabia Saudita. Non ci sarà l’Empty Quarter, ma non mancheranno le difficoltà con speciali in media di 450 km. Le Dakar est le Dakar: resta una corsa per i piloti mentre abbiamo facilitato la vita ai team di assistenza con un percorso ad anello con partenza e arrivo dalla città portuale di Yanbu sul Mar Rosso”.
Nel 2025 abbiamo visto tanta tattica, cosa pensate di fare per migliorare la corsa?
“Stiamo studiando una formula che premi il vincitore della tappa. Nelle corse con percorsi separati tra auto e moto stiamo pensando ad introdurre per le auto lo stesso sistema del prologo, vale a dire che il più veloce potrà scegliere l’ordine di partenza del giorno seguente. Questo per evitare piloti che rallentano visibilmente per non vincere la tappa”.
Tra le grandi novità, il debutto del Land Rover Defender e il ritorno di Stephane Peterhansel.
“L’arrivo del Defender nella Stock dona nuova linfa alla categoria, spingendo anche Toyota a costruire una nuova vettura. Ogni costruttore dovrà omologare dieci macchine. Con un costo che si aggira intorno a 350mila, credo che la classe attirerà giovani piloti come delle leggende come è il caso di Peterhansel”. 
Gradi appassionato di motori, c’è un pilota di una di queste discipline che vorresti avere?
“Tutti. (ride). In passato abbiamo avuto Fernando Alonso e sarebbe bello rivederlo sulla Dakar. Ogni tanto la nomina”.
Se dovessi scegliere uno della Formula 1?
“Alonso, appunto. Mi piacerebbe tanto Max Verstappen. È un fenomeno come pilota e tiene anche lo spirito combattente giusto, la grinta”.
E della MotoGP?
“Tra i motociclisti? Abbiamo avuto Danilo Petrucci e mi auguro che ritorni, ma se guardo la griglia oggi, li inviterei a correre in auto, altrimenti potrebbero farsi a male. Conosco bene Fabio (Quartararo), ma l’invito è aperto a tutti”.
Come vede Valentino Rossi?
“Adesso che corre in auto, mi piacerebbe davvero averlo. L’invito è lanciato”.

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