Dai rigori al Parlamento: il fisco in pressing sull'arbitro Lo Bello

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Era 5 febbraio il 1967, quando l'arbitro più temuto d'Italia assegnò tre penalty al Napoli contro la Spal (segnati da Altafini). Una decisione che fece infuriare il presidente del club emiliano e che nel giro di due settimane si trasformò in un caso politico. Il risultato? Le finanze del fischietto di Siracusa finirono nel mirino. Ecco come andò a finire

Furio Zara

22 ottobre - 11:26 - MILANO

Il 5 febbraio del 1967 l’arbitro Lo Bello - anzi il signor Concetto Lo Bello di Siracusa - concede non uno, non due, bensì tre rigori al Napoli, impegnato nella trasferta di Ferrara contro la Spal. Può permetterselo. È l’arbitro più temuto d’Italia. Il più autorevole, indubbiamente il più bravo. Lo Bello è una sentenza. Quando assegna un rigore o espelle un calciatore, in tribuna si danno di gomito: hai visto? L’abbiamo detto: Lo Bello può permettersi qualsiasi cosa. I tre rigori - assai contestati dai padroni di casa - vengono realizzati - tutti e tre - da José Altafini e sono decisivi per il risultato finale: a Ferrara, il Napoli batte la Spal 4-1 e tanti saluti a tutti. 

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