Da Panatta al boom di Sinner: dentro i conti degli Internazionali, una macchina da 80 milioni l'anno

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Il torneo è il biglietto da visita dell'età dell'oro di questo sport. Tutte le voci di ricavo sono in crescita. E la Fitp può utilizzare gli utili per la promozione

Marco Iaria

Giornalista

17 maggio - 11:17 - ROMA

Era un carrozzone mangiasoldi, con biglietti omaggio distribuiti a go go. È diventato un modello gestionale di successo e, soprattutto, una macchina da utili che possono essere reinvestiti sul movimento. Gli Internazionali sono il biglietto da visita del tennis italiano che vive la sua età dell’oro, dopo la lunga crisi apertasi con il tramonto dell’epopea di Panatta & Co. E, non a caso, proprio in questa edizione ritroviamo un azzurro in fondo al tabellone maschile, Jannik Sinner, a 47 anni di distanza dalla finale di Adriano persa contro Borg, in una tripletta con Jasmine Paolini e Sara Errani.

la storia

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 Quando il management federale guidato da Angelo Binaghi subentrò nella gestione del torneo romano, i ricavi erano irrisori: 5,8 milioni nel 2002. Pian piano l’evento è stato trasformato in qualcos’altro. Nel 2011 è diventato un “combined event”, cioè uno di quegli appuntamenti del circuito in cui maschi e femmine giocano in contemporanea. In quell’edizione il giro d’affari fu di 16 milioni. Nel 2016, per la prima volta, venne superata quota 30. Il grande salto è avvenuto negli ultimi anni, nel nome di una sintonia organizzativa tra Sport e Salute, titolare dell’area del Foro Italico, e la Federazione italiana tennis e padel, delegata da Atp e Wta alla gestione del torneo. Dopo il Covid, l’edizione 2022 ha segnato una decisa ripresa registrando 42 milioni di ricavi. È chiaro che con l’avvento di Sinner sulla scena mondiale e l’esplosione del tennis come fenomeno popolare, tutto sia diventato più grande. Ogni voce del conto economico si è notevolmente incrementata. Inoltre, nel 2023, c’è stato l’upgrade da 8 a 12 giorni e da 56 a 96 giocatori. L’ultima spinta l’ha data l’ampliamento del sito, con l’apertura dell’iconico Stadio dei Marmi: da 12 a 20 ettari, 4 campi aggiuntivi, 7.500 nuovi posti a sede, +30% di spazi per negozi e ristoranti. 

i calcoli

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La stima, per il 2025, è di un fatturato di 80 milioni. Il traguardo delle 400mila presenze porterà gli introiti da biglietteria verso 35 milioni (erano 28 nel 2024, dato già superato in prevendita). In crescita anche pubblicità e sponsorizzazioni, a 25 milioni. Attualmente sono 23 i partner dell’evento, con lo storico title sponsor Bnl Bnp Paribas e i main partner Bmw, Reale Mutua e la new entry EA7. I diritti di tv (copertura integrale di Sky e 12 match in chiaro sulla Rai) assicurano circa 15 milioni, e altri 5 arrivano da altri proventi, come retail e food. Gli Internazionali, che entro il 2028 si svilupperanno ulteriormente grazie alla copertura del Centrale (e all’aggiunta di 2mila posti), rappresentano la voce principale del valore della produzione della Fitp, che ormai viaggia sui 200 milioni. Ma è soprattutto la marginalità del torneo l’elemento-chiave. 

investimenti

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I costi sono chiaramente aumentati nelle ultime edizioni, proporzionalmente all’espansione dell’evento: 15 milioni per tasse/fee e montepremi, 30-35 per le spese di organizzazione (dal personale ai servizi, dall’ospitalità degli atleti al marketing alla produzione tv) e per impiantistica e infrastrutture. Fanno 45-50 milioni di uscite. Ciò significa che il torneo del Foro Italico genera almeno 30 milioni di utili nel bilancio federale. Utili che ogni anno vengono reinvestiti per promuovere il tennis in Italia. Adesso l’obiettivo è focalizzato sulla base, perché l’ambizione è di avvicinare a questo sport quante più persone possibili (ci sono già 6,5 milioni di praticanti, compreso il padel). Sono stati destinati 12,6 milioni nel 2024 e 18,9 quest’anno al progetto “Racchette in Classe” che coinvolge centinaia di migliaia di studenti. E si sta agendo sull’impiantistica, in modo da adeguare l’offerta alla crescente domanda: in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo si aiuteranno i circoli affiliati e le newco che vogliano aprire campi da tennis e padel nei Comuni in cui queste discipline non sono presenti (circa 5.900 su 7.896), attraverso la concessione di mutui agevolati.

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