Da gennaio autostrade più care, Salvini attacca la Consulta

2 ore fa 1

"La sentenza contraria della Corte Costituzionale ha vanificato lo sforzo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dello stesso governo di congelare le tariffe fino a definizione dei nuovi pef regolatori". Lo afferma una nota del Mit. L'Art ha poi determinato che l'adeguamento tariffario all'inflazione sarà del 1,5%. Su quanto stabilito, a seguito delle decisioni della Corte Costituzionale e di Art, "il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non può più intervenire", sottolinea il testo.

Dal primo gennaio 2026, spiega il ministero, per tutte le società concessionarie autostradali per le quali è in corso la procedura di aggiornamento dei relativi Piani Economico - Finanziari, sulla rete a pedaggio gestita, è previsto un adeguamento tariffario dell'1,5%, pari all'indice di inflazione programmata per l'anno 2026.

Per la Consulta lo stop agli aumenti va contro la libertà d'impresa

La sentenza della Consulta che ha di fatto determinato la legittimità degli aumenti tariffari determinato sull'andamento dell'inflazione è dell'ottobre scorso ed afferma come le "disposizioni che hanno rinviato i termini per l'adeguamento dei pedaggi autostradali per gli anni 2020, 2021, 2022 e 2023, in attesa dell'aggiornamento dei piani economici finanziari, sono costituzionalmente illegittime perché in contrasto con gli articoli 3, 41 e 97 della Costituzione".

La Corte Costituzionale ha accolto così il ricorso del Consiglio di Stato che lamentava la lesione della libertà di impresa e dell'utilità sociale nell'articolo 13, comma 3, del decreto-legge numero 162 del 2019 e nell'articolo 13, comma 5, del decreto-legge numero 183 del 2020, i quali rinviavano i termini per l'adeguamento delle tariffe autostradali per gli anni 2020 e 2021. Conseguentemente ha ritenuti illegittimi anche gli stop agli aumenti per il biennio successivo.

La Consulta ha dato conto del complesso quadro fattuale e normativo in materia, che vede oggi attribuita all'Autorità di regolazione dei trasporti (ART) la competenza tanto a definire i criteri per la fissazione delle tariffe e dei pedaggi autostradali, quanto a esprimersi, in ordine a tali profili, sugli aggiornamenti alle convenzioni autostradali. Il Consiglio di Stato era a sua volta stato chiamato a pronunciarsi sull'impugnazione, da parte di una concessionaria autostradale, di due note del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che non avevano appunto riconosciuto gli adeguamenti tariffari per il 2020 e il 2021.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo