Non abbandonare i flaconi di crema
solare, shampoo o dopo-sole in spiaggia o nei cestini generici.
Gettarli invece nei contenitori dedicati alla raccolta
differenziata anche perchè molti materiali verrano riutilizzati
per farne nuovi flaconi. Questa la prima regola, spesso
disattesa lungo le nostre coste. Seguono le iniziative di
sensibilizzazione sui temi ambientali e suggerimenti utili su
come usare i prodotti di bellezza senza sprecarli. Lo ricorda
Carlotta Santolini, biologa marina di One Ocean Foundation in
occasione della presentazione della nuova edizione della
spedizione marittima a bordo di un catamarano-laboratorio per il
monitoraggio della salute e della biodiversità del Mar
Mediterraneo. E' il progetto Marine adventure for research &
education - M.a.r.e. avviato nel 2022 dalla Fondazione Centro
Velico Caprera con il patrocinio della Marina Militare e con il
supporto del brand Shiseido, specializzato in filtri solari e
skincare.
La nuova spedizione, presentata al Castello di Monopoli,
prevede il campionamento delle acque verso il mare Egeo e durerà
oltre due mesi completando la mappatura di tutte le coste per
fornire dati aggiornati su inquinanti chimici e metalli in
traccia, sondare i livelli di inquinamento acustico marino e i
danni prodotti sulle specie marine. "Sul nostro
catamarano-laboratorio raccogliamo campioni di zooplancton,
indicatore di salute e dei livelli di inquinamento, che oggi
contiene anche residui di plastica che rientrano nella catena
alimentare dei pesci e quindi nella nostra, - precisa Santolini.
Anche come scegliamo e consumiamo i prodotti di bellezza può
incidere positivamente. Spiega Santolini: "Possiamo selezionare
prodotti di bellezza con ingredienti che abbiano un minore
impatto sul mare e, nel caso dei filtri solari per la protezione
della pelle dai raggi UV, preferire schermi fisici e minerali e
con una ridotta quantità di conservanti e profumi. E' buona
regola usarne le dosi corrette e, nel caso di shampoo, diluirli
per non applicarne in quantità eccessiva anche ricorrendo a
detergenti secchi. Dobbiamo imparare a diventare consumatori
consapevoli ed agire per limitare i danni".
"Divulgare l'importanza della protezione e del rispetto
dell'ambiente marino è per noi un principio fondamentale di
concreta sostenibilità, insieme ad azioni di riuso e di refill,
il minor ricorso a materiali non degradabili e non riciclati,-
ha precisato Nathalie Broussard, direttrice comunicazione
scientifica Shiseido. - Supportando di nuovo la spedizione degli
studiosi del progetto M.a.r.e., siamo determinati a ridurre al
minimo l'impato dei cosmetici sull'ambiente e con l'analisi dei
campioni di Dna raccolti dai ricercatori lungo le coste e in
acque aperte e che verranno studiati dall'università Milano
Bicocca, vogliamo contribuire a monitorare la diversità e la
distribuzione del microbioma marino da correlare potenzialmente
con l'attività o con la presenza umana stimolando ulteriori
riflessioni. Ci chiediamo se esistano, ad esempio, batteri in
grado di pulire il loro ambiente e perfino filtrare i raggi UV
pericolosi per la nostra pelle? Potremmo un giorno conservare o
addirittura nutrire questi batteri con un cosmetico? E' un campo
di eccezionali potenziali scoperete, oltre che una cartina di
tornasole della salute dell'ambiente marino ".
"Il mare è anche luogo per eccellenza di importanti attività
ricreazionali, fulcro della nostra scuola di vela. Per questo
l'educazione, la ricerca e la divulgazione sono i principi che
guidano da sempre le attività della nostra fondazione per
diffondere il rispetto, la tutela e il miglioramento
dell'ecosistema marino, - precisa Stefano Crosta, presidente
della fondazione centro velico Caprera.
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