In una conversazione con il direttore Claudio Cerasa, il ministro della Difesa Guido Crosetto dice al Foglio che "l'impegno dell'Italia a favore del popolo ucraino non è soggetto al cambio delle stagioni o sacrificabile a strategie di convenienza momentanea". Il titolare della Difesa, ricorda che l'Italia "ha aiutato l'Ucraina perché Putin, misconoscendo tutti gli impegni assunti negli anni precedenti, ha deciso di occuparla militarmente e in oltre tre anni ha ucciso oltre 500 mila persone e distrutto tutto ciò che poteva". E aggiunge: "Non ci sono bandiere nelle nostre piazze né scioperi per ricordare quei morti in Ucraina e non ci sono scioperi né piazze per ricordare il diritto di quella nazione a vivere, ma per me - sottolinea - quei morti devono finire, come dovevano finire quelli civili palestinesi".
"Aiutare l'Ucraina significa questo - aggiunge - Significa lavorare per fermare la guerra. L'ho detto decine di volte e lo voglio ridire: se cadesse Kyiv l'Europa si troverebbe in guerra anche senza volerlo".
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