Dalla biologia all’intelligenza artificiale, ConvMut promette di rivoluzionare la strategia globale dei vaccini e dei monoclonali
13 ottobre 2025
Un software “made in Italy” potrebbe cambiare il modo in cui il mondo si prepara alle nuove varianti di Sars-Cov-2. Si chiama ConvMut — abbreviazione di Convergent Mutations — ed è stato sviluppato da un team di ricercatori dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa, del Politecnico di Milano e dell’Inmi Spallanzani di Roma.
Basato sul principio dell’evoluzione convergente, cioè il processo per cui organismi diversi sviluppano tratti simili per adattarsi alle stesse condizioni ambientali, ConvMut consente di predire le mutazioni del virus che hanno maggiori probabilità di emergere e diffondersi. Uno strumento che potrebbe permettere di anticipare di mesi l’evoluzione della proteina Spike, bersaglio dei vaccini e degli anticorpi monoclonali.
Al passo con l’evoluzione del virus
L’idea è nata da Daniele Focosi, ematologo e virologo pisano, ed è stata sviluppata insieme ai team di Fabrizio Maggi, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e ricerca preclinica dello Spallanzani, e di Anna Bernasconi, ricercatrice del Politecnico di Milano. «Oggi la pandemia di Covid-19 riguarda soprattutto i pazienti immunocompromessi – spiega Focosi – ma il virus continua a mutare. Tra la scelta del ceppo dominante e la distribuzione dei vaccini passano mesi, e spesso i preparati non riescono a tenere il passo dell’evoluzione».
ConvMut, ora disponibile pubblicamente sulla piattaforma internazionale Gisaid, sfrutta oltre 17 milioni di sequenze virali condivise da laboratori di tutto il mondo. Il software automatizza analisi che prima richiedevano settimane di lavoro manuale, raggruppando i lignaggi in base alle mutazioni comuni e fornendo aggiornamenti quasi in tempo reale.
Vaccini più mirati
«Predire con anticipo quale sarà il ceppo “vincente” – sottolinea Maggi – significa poter sviluppare vaccini più mirati e ridurre i tempi di risposta». Oltre a guidare la messa a punto dei vaccini stagionali, ConvMut potrà servire anche per ottimizzare gli anticorpi monoclonali, una risorsa terapeutica cruciale per i pazienti più fragili.