Un gruppo di ricercatori australiani propone una nuova metrica per il fitness: il "consumo di battiti cardiaci". Ecco come funziona
Eugenio Spagnuolo
26 ottobre - 11:47 - MILANO
Che differenza c'è tra un atleta d'élite e una persona sedentaria? Oltre ai muscoli più sviluppati e alla resistenza superiore, c'è un dettaglio che sfugge: ogni giorno l'atleta "spende" circa 11.500 battiti cardiaci in meno. È come se avesse un conto in banca del cuore più efficiente, dove ogni battito vale di più. Un gruppo di ricercatori australiani ha proposto di trasformare questa osservazione in un nuovo modo per guardare all'allenamento: trattare ogni battito cardiaco come una risorsa limitata da "spendere" durante la giornata, proprio come facciamo con le calorie.
Il team dell'Istituto di ricerca medica St. Vincent di Melbourne ha sviluppato il concetto di "consumo di battiti cardiaci": una cifra che somma tutti i battiti dal riposo all'esercizio intenso. L'idea non è nuova nella sua essenza (da tempo si sospetta che abbiamo un budget limitato di battiti nel corso della vita, ndr), ma la sua applicazione potrebbe cambiare il modo in cui ci alleniamo. Anziché concentrarsi sui soliti parametri — passi, calorie bruciate, minuti di attività — questa metrica offre una prospettiva totalmente diversa sull'efficienza cardiaca.
Lo studio ha monitorato per 24 ore 109 giovani atleti e 38 individui sedentari. Il risultato? Gli atleti hanno totalizzato 11.520 battiti in meno al giorno rispetto ai sedentari, una riduzione del 10,6 per cento. Il merito va principalmente alle frequenze cardiache a riposo più basse, frutto dell'adattamento cardiovascolare. Dove le cose diventano interessanti è quando si guarda agli estremi: analizzando i dati di 57 ciclisti professionisti del Tour de France 2023, i ricercatori hanno scoperto che durante ogni tappa della corsa accumulavano in media 35.177 battiti. Sommando il resto della giornata, questi atleti d'élite finivano per "consumare" molti più battiti di atleti ricreativi o persone sedentarie.
allenamento dispendioso
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La metrica rivela qualcosa che i parametri attuali non riescono a catturare: il rapporto tra i benefici di una frequenza cardiaca a riposo più bassa e i costi delle sessioni di allenamento intense. Gli smartwatch già misurano la frequenza a riposo, quella attiva e la variabilità cardiaca, ma questi dati restano isolati. Il consumo di battiti li combinerebbe in una cifra cumulativa giornaliera, come quando l'app della banca mostra la spesa totale su tutti i conti. Per gli atleti competitivi potrebbe essere particolarmente utile. I piani di allenamento misurano l'intensità attraverso le zone di frequenza cardiaca, la durata e la percezione dello sforzo, ma non tengono conto del carico di lavoro del cuore durante le altre 22 ore della giornata. Un atleta con una frequenza a riposo di 45 battiti al minuto accumula circa 64.800 battiti in 24 ore di riposo completo. Aggiungere una sessione di allenamento di due ore a 150 battiti al minuto fa salire il totale a 82.800 battiti.
mano alla calcolatrice
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Il calcolo è semplice: moltiplicare la frequenza cardiaca per il tempo di ogni attività, poi sommare i totali. I device indossabili in commercio raccolgono già questi dati in continuazione. La tecnologia esiste; manca il quadro per interpretare i numeri. "Considerando l'uso ubiquo degli smartwatch che consentono l'acquisizione costante della frequenza cardiaca, questa sembra essere una metrica sanitaria degna di ulteriore valutazione", scrivono i ricercatori nel loro articolo pubblicato su JACC: Advances.
Dal Tour de France agli smartwatch
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Cosa hanno rivelato i dati del Tour de France? I ciclisti maschi e femmine hanno consumato un numero quasi identico di battiti per tappa, nonostante abbiano gareggiato su distanze diverse. Le donne hanno coperto tappe più brevi ma mantenuto frequenze cardiache medie più alte, mentre gli uomini hanno pedalato più a lungo a intensità inferiori. Il risultato finale si è bilanciato a circa 35.000 battiti per tappa per entrambi i gruppi.
Prima che il consumo di battiti possa diventare una metrica sanitaria mainstream, i ricercatori devono stabilire intervalli di riferimento e validarne il valore predittivo. Qual è un budget giornaliero di battiti sano? Il numero varia per età, livello di forma fisica o stato di salute cardiovascolare? Lo studio australiano offre un punto di partenza ma la dimensione del campione era modesta, con 147 partecipanti totali nella parte di monitoraggio. Ma le app per il fitness potrebbero aggiungere il consumo di battiti come funzione sperimentale, permettendo a utenti e ricercatori di esplorarne l'utilità in condizioni reali. Dopo i passi ci ritroveremo a contare anche i battiti?










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