Come gestisce Sinner la tensione a Wimbledon? Lo aiuta Ceccarelli, "il medico dei piloti"

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Jannik domani in campo: senza mezzo staff, lo ha raggiunto il dottore dello sport che da oltre 30 anni allena la mente delle stelle della Formula 1

Federica Cocchi

Giornalista

30 giugno - 08:53 - MILANO

L’allenamento di ieri pomeriggio è stato intenso. Dritto, rovescio, servizio. Senza distrazioni. Archiviati gli impegni con i media, il numero 1 al mondo è entrato totalmente nel clima Slam. Domani, nel derby contro Luca Nardi inizierà la sua rincorsa al titolo, ma la squadra dimezzata dopo il licenziamento di Panichi e Badio (che ha ringraziato il n.1 via social "per il tempo e le sfide affrontate insieme") ha creato una situazione non facile da gestire in un torneo come questo. Lo aspettano 15 giorni (si spera) in cui dovrà essere sempre al massimo, fisicamente e mentalmente. Oltre a Vagnozzi e Cahill, che si occupano del campo, a Wimbledon c’è il fisioterapista Andrea Cipolla a curare il fisico, ed è comparso anche il dottor Riccardo Ceccarelli, conosciuto come il medico dei piloti che, con Formula Medicine, si occupa da anni della preparazione mentale di Jannik. Un metodo diverso dal classico mental coaching, a cui il numero 1 al mondo si è avvicinato quando ancora si allenava a Bordighera con Piatti. 

Scienza

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Sinner ha sempre detto di essere molto curioso del funzionamento del suo cervello e per questo si è affidato alla palestra mentale di Ceccarelli che prevede un lavoro integrato psicologico e scientifico per la gestione della tensione e dei momenti di difficoltà utilizzato, oltre che da numerosi piloti, anche dalla regina dello sci Mikaela Shiffrin e, sempre più fuori dai confini dello sport, da manager e aziende. Il metodo ha aiutato molto Jannik negli anni, tanto che, nonostante il suo team sia stato più volte rimaneggiato, la presenza di Ceccarelli è rimasta fissa. Quello che svolge Sinner è soprattutto un lavoro da remoto, con un confronto più intenso che avviene in presenza in specifici momenti, che possono essere l’off season o periodi di particolare tensione, come ad esempio questo. Gli esercizi si svolgono con un computer attraverso la creazione di situazioni che permettano all’atleta di percepire emozioni e situazioni di stress. Così, grazie a degli algoritmi sviluppati da Formula Medicine, diventa possibile monitorare e migliorare l’efficienza cerebrale attraverso l’autoconsapevolezza: si arriva a percepire in maniera millimetrica se stessi. La mente, così, da variabile impazzita diventa un fattore gestibile anche nel pieno della competizione e nei momenti più delicati dell’attività sportiva. Il campione, secondo gli studi e l’esperienza del medico toscano da oltre 30 anni in Formula Uno, è chi raggiunge la performance col minor dispendio energetico a livello mentale e questo effettivamente è quello a cui ci ha abituato Sinner. Non per niente l’azzurro è anche in testa alle classifiche nella gestione dei punti sotto pressione. 

Scalatore

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Jannik, negli anni, ha imparato a gestire le emozioni, punto dopo punto. Ceccarelli la definisce anche la “Teoria dello scalatore”, ovvero fare un passo alla volta senza mai guardare la vetta, perché altrimenti il rischio è di cadere. Quando è in difficoltà, Sinner riesce a gestire benissimo le risorse fuori dalla sua comfort zone: "Jannik è sempre più leader di se stesso" aveva detto di lui il medico dopo gli Australian Open, parlando della gestione del difficilissimo match con Holger Rune dove Sinner, colto da un malessere, è riuscito comunque a portare a casa il match. E infine lo Slam.

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