Chi dorme non piglia... storte

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Sappiamo che per evitare infortuni durante una corsa dobbiamo allenarci, scaldare i muscoli e utilizzare le giuste scarpe. Ma siamo sicuri sia tutto qui? Uno studio pubblicato su Applied Sciences ha indagato il ruolo del sonno, scoprendo che ha un legame inaspettato con il rischio di infortuni nella corsa amatoriale. «Il sonno è una componente fondamentale, ma spesso trascurata, della prevenzione degli infortuni», spiega Jan de Jonge, coordinatore della ricerca.

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Si stima che in Italia un cittadino su due vada a correre almeno una volta al mese, e che oltre sette milioni e mezzo di persone si dedichino al running con regolarità. La corsa è però un'attività ad alto rischio: fino al 90% dei corridori amatoriali si lesiona nel corso della sua "carriera". © Shutterstock

Chi (non) dorme piglia infortuni. Lo studio ha coinvolto 425 corridori amatoriali e ne ha analizzato le abitudini del sonno, verificandone la durata e la qualità. È emerso che i corridori che avevano regolarmente problemi ad addormentarsi, si svegliavano spesso durante la notte o non si sentivano riposati la mattina appena alzati, erano 1,78 volte più inclini a infortunarsi e avevano il 68% di probabilità in più di farsi male correndo in un periodo di 12 mesi rispetto a chi dormiva bene.

Vuoi correre? Dormi. «Questo ci ricorda che un buon riposo è importante tanto quanto un buon allenamento», commenta De Jonge. Quando il corpo non è riposato, diminuisce la sua abilità di riparare tessuti, regolare gli ormoni e concentrarsi – e tutto questo aumenta il rischio di infortunarsi. Secondo gli esperti bisognerebbe dormire dalle sette alle nove ore ogni notte, ma gli atleti potrebbero aver bisogno anche di più tempo per recuperare la fatica fisica e mentale. «Il sonno dev'essere considerato una priorità per le prestazioni sportive, e non passare in secondo piano», conclude Jonge.

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