Nei rossoneri c’è ancora un deficit di personalità: anche con il Como per almeno un tempo sono stati dominati. Si salvano i soliti due..
Per tutto il primo tempo, ieri, il Milan non è sembrato una squadra. Certo, forse l’iniziale palla-gol di Musah poteva cambiare la partita e darle una direzione differente rispetto a quanto si è poi visto, ma al di là di quell’occasione i rossoneri si sono limitati a giocare esclusivamente in contropiede e il Como ha dominato la partita fino all’intervallo. La squadra di Fabregas è riuscita ad approcciare il match con tanta qualità, ha segnato la rete del meritato vantaggio, ha avuto diverse altre occasioni per essere pericolosa dalle parti di Maignan. Insomma, a San Siro si è vista per larghi tratti una squadra che aveva un gioco contro un’altra, il Milan, schierata in campo un po’ “così”: senza pressing e senza possesso palla, ha dato l’impressione di puntare solamente sulle ripartenze. Soprattutto, è stato evidente come gli uomini di Conceiçao siano stati passivi e senza ritmo per 45 minuti in confronto agli avversari, si vedeva che aspettavano il pallone per creare occasioni in contropiede.
voglia
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Nella ripresa, almeno, si è notata la voglia – ma non il gioco – e si sono ammirati due gol belli, in particolare quello decisivo del 2-1 con la splendida giocata in profondità di Abraham a servire l’assist a Reijnders. Penso che alcuni cambi in corsa dell’allenatore, soprattutto a centrocampo, abbiano innescato i benefici sperati per il Milan: in questa squadra, per esempio, Fofana non può proprio restare in panchina. E allo stesso modo continuo a chiedermi perché Tomori non faccia parte della difesa titolare, visto che un paio di anni fa era nel giro della nazionale inglese e al Milan invece sta finendo per fare la riserva. In generale, la mia impressione è che questa squadra manchi di personalità: la difesa non aggredisce mai l’avversario e rincula continuamente, in più quando qualcuno riceve la palla torna sempre indietro. Lo stesso Walker, che è sempre stato un calciatore che aggrediva e partiva in avanti, mi è sembrato molto passivo da quando è arrivato a Milano.
bilancio
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Per tirare un po’ le somme, a mio parere possiamo dire che dopo i 90 minuti di ieri al Milan può andare bene il risultato e poco più, proprio come era stato a Lecce una settimana fa. A San Siro, d’altronde, i rossoneri hanno subìto un’occasione da gol anche all’ultimo secondo in superiorità numerica, una chance che per loro fortuna il Como non è riuscito a sfruttare come avrebbe voluto. Per i rossoneri l’aspetto positivo della partita del Meazza è che nel secondo tempo hanno mostrato determinazione e voglia di fare, però resta il fatto che nel primo l’atteggiamento era al contrario davvero troppo passivo: vedere il Milan di Conceiçao in campo così è triste, a mio parere. Avevo letto che a Milanello il gruppo aveva lavorato bene negli scorsi giorni, ma quando i calciatori sono entrati in campo è sembrato invece che avessero dato tutto in allenamento e non avessero più forze da spendere nella partita. Personalmente non ho ancora capito se Conceiçao in questi tre mesi e mezzo sia riuscito a valutare i calciatori che ha a disposizione oppure se durante la settimana li valuta in una maniera e poi in campo finisce per vedere altro appena ci sono tre punti in palio. Mi permetto di fargli un appunto, su Theo Hernandez: nel primo tempo il francese è stato due volte importantissimo visto che il Como si esponeva ai contropiedi, per questo motivo non ho capito bene perché ha deciso di toglierlo all’intervallo per fare entrare in campo Jimenez al suo posto.
pulisic e reijnders
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In tutto questo va però assolutamente data una nota di merito a Pulisic e Reijnders, perché si confermano ogni volta dei giocatori con una marcia in più e loro due sì che possono stare a pieno titolo nel Milan: sono sempre “presenti”, lavorano duro senza eccezioni, giocano bene a calcio. A nessuno dei due si può mai appuntare niente a fine partita, perché danno sempre il 100% e il loro apporto è davvero importante nell’economia di squadra, di grande qualità. E, soprattutto, hanno senso del gol. Ecco, per concludere, contro il Como mi è piaciuto tanto anche l’apporto di Abraham quando è subentrato come centravanti al posto di Gimenez: Tammy ha servito ai compagni di squadra un paio di palloni davvero belli e in più ha dimostrato un grande impegno. Con lui al centro dell’attacco, per i rossoneri è stato più semplice portare in avanti il pallone.