Calhanoglu anti Modric: per Chivu è il turco la chiave per spegnere il Milan

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Il tecnico in contatto con il regista, da domani ad Appiano. L’infortunio non spaventa, contro il Milan è lui l'uomo decisivo

Filippo Conticello

Giornalista

18 novembre - 00:09 - MILANO

Non è stata la migliore partita vista dal vivo – vittoria dei Dolphins sui Commanders con intercetto decisivo all’overtime – ma, nella storica domenica madrilena di NFL, Cristian Chivu si è divertito decisamente: si è goduto lo show mondiale dell’evento apparecchiato al Bernabeu, ma pure in campo ha goduto del buon lavoro della regia di Miami. Anche in Florida, infatti, abita un Hakan Calhanoglu, razionale quando ha la palla e tattico senza: si chiama Tua Tagovailoa, quarterback di origine samoana che ha superato una montagna di guai fisici. Chivu, appassionato vorace di football, il suo quarterback ce l’ha pure all’Inter e se lo tiene assai stretto, ancora di più in una settimana interista prima del derby. 

le consegne

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Questo nuovo-vecchio Calha, ricostruito nella mente e nel fisico proprio dall’allenatore romeno, è ancora il chiavistello per “aprire” il Milan: la sfida di domenica sera contro l’ex squadra, e adesso anche contro il suo alter ego dorato, Luka Modric, è quella che più eccita l’ambizioso Hakan. Il regista croato di Allegri è considerato, anche dallo stesso Calha, come il migliore interprete del decennio in quel ruolo: potersi specchiare davanti a lui, provare a batterlo con corsa e palleggio sul suo stesso terreno, resta comunque un privilegio per ogni centrocampista. Le consegne date dall’allenatore proprio a Calha completano, poi, il quadro: il turco, che tiene il polso dei nerazzurri nella fase di possesso, è anche l’uomo di mezzo designato a lanciare l’aggressione alta. In fondo, dalla capacità di Hakan di vincere il duello diretto con l’ex Pallone d’Oro, passerà gran parte di questo derby d’alta nobiltà.

illuminato

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 Già domenica Calhanoglu ha lasciato il ritiro della Turchia di Montella, accompagnato da un comunicato medico che dava conto di un problemino alla mano ancora da valutare bene: il capitano della nazionale turca non avrebbe comunque giocato oggi contro la Spagna perché diffidato, nessuno si sarebbe preso il rischio di fargli prendere un altro giallo con annessa squalifica nel delicatissimo playoff Mondiale. Alla fine, quel dolorino è “servito” per riportarlo già ieri sera in città, poi oggi il cervello interista godrà del giorno di riposo che Chivu riserva a tutti i nazionali senza eccezioni. In ogni caso, lo staff medico nerazzurro si è subito messo in contatto con quello turco ed è stato tranquillizzato sulla tenuta della mano di Hakan: domani, nel ritorno ad Appiano, verrà rivisitato, ma non sembrano esserci nubi all’orizzonte. Anche Chivu si è sincerato personalmente della salute del suo giocatore e ha trovato dal numero 20 rassicurazioni. Insomma, Calha sarà ai posti di combattimento dall’inizio per guidare dal centro del campo un calcio verticale e furioso, come sono certe battaglie in NFL. Per Chivu, infatti, il football non è solo una passione da seguire, anche all’estero come due giorni fa a Madrid, ma una fonte alta di ispirazione. Il servizio rapido per le punte e la pressione alta sono concetti comuni ai due sport, ma all’Inter sono idee possibili solo perché in rosa c’è un quarterback illuminato come Hakan. 

touchdown

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Questa di domenica sarà il capitolo 17 della sua saga contro il Milan che col tempo si è fatta decisamene meno drammatica: i sentimenti più accesi si sono scoloriti, da tempo non è più vissuto come la guerra dei mondi, ma per il turco sarà sempre una storia a sé. E pensare che la rivalità più speziata di questo derby poteva scomparire d’estate, quando l’ex milanista diventato “idolo neroblù”, come canta la Nord di San Siro, sembrava essersi deciso a tornare in patria. Alla fine, il Bosforo è rimasto dov’è, Calha sta benone qui sui Navigli. Anzi, è stato felicemente adattato a un nuovo modo di giocare e rimotivato dal suo allenatore, per cui ci sono ancora ampi margini di crescita. I prossimi mesi saranno finalizzati a questo, ad armonizzare le caratteristiche di Hakan al nuovo sistema, che intanto porterà l’aggressione proprio in zona Modric. A vederlo così, regista “totale”, nessuno penserebbe che è lo stesso centrocampista che in estate batteva i piedi. Più stupefacente, poi, la classifica cannoniere: il turco comanda anche lì, un touchdown dopo l’altro.

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