Emozionato. Ma già
concentratissimo. Fabio Pisacane è pronto ad allenare il suo
Cagliari. "Spesso la vita ti dà sorprese bellissime. Per me
questo club è sempre stato un punto di arrivo. Paura ed
emozione? Ci sono tutte. Ma nella giusta dose la paura ci deve
essere: la ho avuta da giocatore, da allenatore della Primavera.
Una paura sana, però". Si racconta così il nuovo tecnico dei
rossoblu nella presentazione ufficiale alla stampa, reduce dal
corso Uefa pro.
"Mi ero portato avanti negli studi da giocatore vista la mia
situazione clinica - spiega - Ho voglia di imparare, ho
ambizione e dedizione". Come giocherà il nuovo Cagliari? "Il
concetto di modulo è superato - chiarisce Pisacane - magari è
valido per la fase difensiva. Vorrei una razionale occupazione
degli spazi, una squadra compatta senza palla, ma coraggiosa con
la palla".
Le prime sensazioni? "Forte responsabilità - dice -, sappiamo
che la nostra tifoseria è unica, sono contento della campagna
abbonamenti. Non prometto nulla, voglio servire il Cagliari e
non servirmi del Cagliari. Obiettivo mio e della squadra è
rendere orgogliosi i nostri tifosi in casa e in trasferta".
I singoli: "Gaetano? Ha bisogno di giocare senza vincoli
tattici che rischiano di imprigionarlo. Poi sarà il campo a
parlare. Va valorizzato e responsabilizzato. Prati? Grande
fiducia, non ha ancora espresso il suo reale valore. Anche qui
deciderà il campo". Incontro con i vecchi compagni di squadra?
"Sono cinque: Pavoletti, Deiola, Zappa, Rog e Marin. Cambiano
ruoli ma rispetto e stima restano".
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