Buoni propositi per il 2026, meglio pochi e raggiungibili

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Chi non fa un elenco di buoni propositi da realizzare con il nuovo anno? Tutti ci poniamo obiettivi, di qualunque genere, e l'elenco diventa lungo. In media ne elenchiamo 15 tra i quali felicità, amore, salute, smettere di fumare, perdere peso, fare sport, risparmiare, cambiare casa o lavoro oppure essere promossi, ma sono troppi, generici e perfino in conflitto tra loro  e così non si realizzano. Eppure il cervello è portato di natura a concentrarsi sugli obiettivi, come fare? Il segreto è resettare tutto, selezionarne di meno, scegliere i realizzabili e legarli ad una pianificazione reale scandita dai giorni della settimana, e non farsi 'stregare' dai social media suggeriscono gli psicologi della Wake Forest University. 

   "Gli obiettivi che ci si pone con il nuovo anno sono troppi e spesso in competizione tra loro, - spiega E.J Masicampo, professore alla Wake Forest, esperto in 'autoregolamentazione', autore dello studio 'Consideralo fatto, la pianificazione può eliminare gli effetti cognitivi degli obiettivi non realizzati' pubblicato sul Journal of personality and social psychology. - Stabilire gli obiettivi e raggiungerli è difficile. Uno studio dimostra che le persone hanno, in media, circa 15 obiettivi comuni e costanti, davvero troppi. Creare invece un piano specifico e realistico può effettivamente liberare energia mentale per raggiungerli". 

   Come riuscirci? L'esperto suggerisce di rivedere i propri buoni propositi troppo generici per resettarli e riformularli con piani specifici. Per esempio per chi si ripromette di 'fare più attività fisica' meglio ragionare in termini dettagliati come 'andrò in palestra dopo il lavoro ogni martedì e giovedì, non prendo altri impegni e avviso le persone a me vicine". La pianificazione corretta risponde alle seguenti domande: quando lo farò? Come lo farò? In quale contesto mi assicurerò che venga realizzato? "La pianificazione e l'autoregolazione ci aiutano a sapere cosa fare e quando perché siamo influenzati dall'ambiente che ci circonda e dalle altre persone" ricorda lo studioso. 

   Altro step è considerare obiettivi raggiungibili: "è molto più probabile fare le cose che si intende fare davvero per trarne gratificazione, altrimenti il rischio di abbandono è elevatissimo", ricorda Masicampo che precisa anche di non farsi trarre in inganno dall'euforia del nuovo anno che è di natura il momento migliore per farsi tante promesse vaghe. 

   Anche i social media, inoltre, ci mettono lo zampino: "I social sono una sfida e possono renderci meno capaci di stabilire standard ragionevoli con noi stessi. E' molto facile confrontarsi con altre persone che possono ispirarci ma anche farci porre standard troppo elevati, irraggiungibili. Nel definire un programma è bene fare i conti solo con noi stessi e rifletterci attentamente, - spiega lo specialista.

   E poi il vero motore delle azioni sono le abitudini, non le nuove azioni: "Il 99,8% di ciò che facciamo è automatico e guidato dall'ambiente quindi quando ci poniamo un obiettivo nuovo in un certo senso stiamo barando a noi stessi perché si tratta di una azione 'fuori norma'”. Il suggerimento è quindi impegnarsi di più all'inizio affinché i buoni propositi diventino abitudini. "Un modo rapido per creare un'abitudine sana è attraverso la ripetizione. Ciò significa perseguire il proprio obiettivo nello stesso momento, nello stesso posto o con le stesse persone. E quando lo si fa per giorni e settimane, più lo si fa, più diventa facile, più diventa abituale" conclude Masicampo.

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