La Fondazione a difesa degli animali da lei fondata ha annunciato la scomparsa, all'età di 91 anni, della celebre icona francese. Negli Anni 60 è stata protagonista di film e di servizi fotografici a fianco di numerose supercar e modelli che hanno fatto epoca. E, a Maranello, c'è anche chi le ha dedicato la Ferrari 365 Gtb/4 BB, come confermato ai nostri microfoni dal designer Leonardo Fioravanti
Luca Piana e Savina Confaloni
28 dicembre - 12:52 - MILANO
Addio a Brigitte Bardot, la celebre diva francese del Novecento scomparsa all'età di 91 anni. L'attrice e cantante, nota anche per il suo impegno a favore degli animali nel ruolo di attivista, era stata ricoverata nell'ospedale privato Saint-Jean di Tolone, nel sud della Francia, nella prima metà di ottobre. La notizia del decesso è stata data dalla Fondazione che porta il suo nome, tramite un messaggio inviato all'Afp (e diffuso il 28 dicembre 2025) in cui non viene specificato il giorno né il luogo del decesso. "La Fondazione Brigitte Bardot annuncia con immensa tristezza la scomparsa della sua fondatrice e presidente, Brigitte Bardot, attrice e cantante di fama mondiale, che ha scelto di rinunciare alla sua prestigiosa carriera per dedicare la sua vita e le sue energie al benessere degli animali e alla sua Fondazione".
Ferrari 365 Gtb/4 BB: un'icona per una diva
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Negli anni Sessanta Brigitte Bardot è stata immortalata, o addirittura al volante (nella maggior parte dei casi sempre per dei servizi fotografici), di alcuni modelli che hanno fatto epoca. Ma oltre alle varie (fra le altre) Lancia Flavia, Mini Moke, Rolls Royce Silver Cloud II Mulliner e Simca 8 1200, l'icona francese può anche fregiarsi di una vettura a lei dedicata. Nel 1973, infatti, entrò ufficialmente in produzione la Ferrari 365 Gtb/4 BB che, con le sue tre versioni, per un decennio ha rappresentato la vettura più ambita nella gamma della casa del Cavallino. "All'epoca Brigitte Bardot aveva appena fatto il primo film - ha svelato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport il designer Leonardo Fioravanti, che ne ha firmato lo stile, in occasione dei 50 anni (festeggiati nel 2021, in concomitanza con la pubblicazione del libro Il Cavallino nel cuore) dell'auto - Ai tempi io avevo una Citroën Traction Avant che avevo soprannominato Brigitte. Quando, con Angelo Bellei, ingegnere della Ferrari, e Sergio Scaglietti ci trovavamo per passare dalle fasi iniziali del progetto alla produzione, tutti e tre ci innamorammo di questa macchina. Noi che parlavamo sempre (sul luogo di lavoro) di Brigitte Bardot, e anche altri dipendenti della Ferrari se ne sono accorti. Il modello è poi entrato in produzione e un signore del Cavallino ci disse testualmente 'Non possiamo mettere in produzione pubblicamente un modello Ferrari che si chiama come un'attrice, anche se bella'. Questo signore inventò poi la sigla Berlinetta Boxer, che sono due imprecisioni importanti. Per la Ferrari, infatti, le Berlinetta sono sempre state delle vetture a trazione anteriore, e questo non è il caso. Il motore Boxer, invece, a 8mila giri avrebbe spaccato tutto. Questo, invece, è un V12 a 180 gradi e a 8mila giri va benissimo".
una renault 4L per l'impegno sociale
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Brigitte Bardot è stata spesso fotografata a bordo di vetture di lusso, anche a fronte di una vita mondana che, soprattutto negli Anni 60, l'ha vista protagonista in Costa Azzurra, a partire dalla "sua" Saint Tropez (La Madrague è stata la sua residenza con vista sul mare), e in Italia (a Portofino, in Liguria). Poi, in seguito al suo impegno a favore degli animali, BB ha iniziato a muoversi con vetture decisamente più popolari ed economiche. Un esempio concreto, in tal senso, è rappresentato dalla Renault 4L utilizzata (fino a qualche anno fa) principalmente per eseguire le mansioni necessarie alle attività della sua Fondazione a favore degli animali. Si trova a Saint Tropez, peraltro, a pochi metri dall'ex dimora della diva francese, anche una delle moto utilizzate per le riprese del video cult del disco Harley Davidson, brano scritto da Serge Gainsbourg nel 1968 e da lei interpretato. Secondo indiscrezioni, la location in cui è custodito questo cimelio è il garage di un noto imprenditore della zona.









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