FIORENTINA
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Il malore il 1° dicembre con i nerazzurri, ora il centrocampista resta vicino ai viola
Giornalista
4 febbraio - 23:57 - MILANO
R icomincerà dal 16’, il minuto in cui la vita si è fermata. Domani Edoardo Bove sarà in panchina, sempre ostinatamente vestito di viola, a due passi dal punto in cui 65 giorni prima tutto è diventato nero. In campo ci saranno i suoi compagni, diventati dei fratelli negli ultimi due mesi, e gli stessi interisti, anche loro rimasti sotto shock in quel maledetto 1 dicembre. In fondo, nessuno potrà mai entrare nella testa di questo 24enne coraggioso, scampato alla morte e, soprattutto, aggrappato con le unghie a una passione e a un sogno: nella normalità ritrovata di Bove, da quando è uscito dall’ospedale Careggi con un defibrillatore sotto pelle, c’è la voglia di sentirsi ancora parte di una famiglia.