Prima seduta di settimana nervosa
sui mercati azionari del Vecchio continente: la Borsa peggiore è
stata quella di Parigi, che ha chiuso con una perdita dell'1,5%,
appesantita dagli scivoloni di titoli come Vinci (-5%), Axa,
Bouygues e Veolia che hanno ceduto quattro punti percentuali.
Male anche Madrid (-1% finale), seguita da Francoforte
(-0,5%) e Amsterdam (-0,2%). Ha limitato i danni Milano, con
l'indice Ftse Mib che ha concluso in ribasso dello 0,19% a
43.227 punti e l'Ftse All share che ha ceduto lo 0,16% a quota
45.836. In marginale rialzo (+0,1%) la chiusura di Londra.
Con l'attenzione degli operatori che resta rivolta
soprattutto alle prossime scelte della Federal reserve, è in
rialzo lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni: il
differenziale ha concluso la seduta a 83,8 punti base contro gli
80 dell'avvio. Il rendimento del prodotto del Tesoro è salito al
3,59%, con un aumento di sette 'basis point'.
Nel settore energia, prezzo del gas in leggero aumento sul
mercato di Amsterdam: il future sul metano con consegna a
settembre ha chiuso in crescita dello 0,6% a 33,7 euro al
Megawattora. Corrente di acquisti più consistente sul petrolio,
in aumento fino a due punti percentuali con il tentativo di
tornare sopra i 65 dollari al barile.
In questo contesto in Piazza Affari, tra i titoli principali,
spicca Leonardo, salito del 2,3% finale confermando le forti
oscillazioni dell'ultimo periodo. Bene anche Saipem e la Banca
popolare di Sondrio, in aumento di oltre un punto percentuale.
Positiva dello 0,90% Mps e dello 0,19% Mediobanca, con lo
'sconto' dell'offerta della banca toscana su piazzetta Cuccia
che si riduce all'1,62%.
Deboli invece Prysmian e Cucinelli, che hanno ceduto entrambi
l'1,2%.
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