Possibile che il norvegese, Zortea e Vitik partano titolari. L’ala inglese come arma tattica. E Bernardeschi chiede spazio
È un’ipotesi? Come no. Ma è un’ipotesi abbastanza forte: va bene l’"usato sicuro", va bene dosare le forze (anche se dopo ci sarà la sosta) e va anche bene fissare le gerarchie o capire come sta chi rientra da un infortunio (Ferguson e Bernardeschi); ma Vincenzo Italiano sta seriamente pensando di utilizzare il "mercato" dell’estate già dalla ripartenza, dal Como, quindi dalla seconda giornata dopo il ko (ruvido) patito contro la Roma all’esordio del campionato.
Cambi doverosi
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Intanto, nell’undici iniziale che cercherà (davanti a 28.000 spettatori) di staccarsi dallo “zero” in classifica ci sarà Santiago Castro: Ciro Immobile tornerà probabilmente dopo la seconda sosta (due mesi di stop per lui, poi dipenderà dalle risposte in queste settimane), per cui si torna allo scorso anno con il ventenne argentino. La zolla di centravanti va a lui, che proprio all’Olimpico ha ridestato il Bologna dopo il suo ingresso al posto di Ciro. Poi, Lewis Ferguson: ha smaltito in tempi-record il problema al polpaccio, non è stato rischiato a Roma e la carenza si è vista; contro il Como, sabato, sarà quasi certamente sua la zona al fianco di Freuler, lui che è il “Vitinha” di Italiano, un tuttocampista reale. Poi, Miranda: conclusa la squalifica, si riprenderà la fascia sinistra che era stata occupata da Lykogiannis.
Difesa “rifatta”
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Restando in difesa, potrebbero esserci tre volti nuovi dall’inizio, tre facce figlie del mercato attuale: Nadir Zortea per De Silvestri a destra, Martin Vitik che comincerà la gara dopo essere subentrato a Casale all’Olimpico e poi Torbjorn Heggem, centrale difensivo mancino che molto probabilmente prenderà il posto di Lucumi, sempre più in bilico e sempre più tentato dal Sunderland e autore dell’errore decisivo proprio contro la Roma. Tutte ipotesi, ripetiamo: ma forti. Italiano avrà ancora due allenamenti pieni per capire a chi dare fiducia, forse stabilendo proprio uno “strappo” rispetto alla prima gara nella quale il Bologna ha più subìto che condotto. Ovviamente lo spartiacque dell’assetto difensivo sarà la vicenda-Lucumi: va, non va, resta ma finisce in panchina? Le varianti sono legate anche al mercato, e in questo senso sono da rileggere le frasi di Italiano alla fine del ko contro la Roma, virgolette contro il mercato aperto oltre l’inizio del campionato ("C’è gente che la mattina delle gare sta al telefono coi procuratori, che vuole andare via, gente che non ha voglia di giocare: non esiste. Così è follia").
Johnny e Fede
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Poi, l’attacco: e qui subentrano scenari interessanti, perché Jonathan Rowe — che ha sistemato ogni pratica burocratica e vestirà la maglia numero 11 — arriva già allenato e “testato” da una gara con l’OM, il club dal quale il Bologna lo ha acquistato a 19,5 milioni di euro. Conoscendo Italiano pare difficile che possa inserire un nuovo arrivato da subito, ma l’idea di andare ad aggredire il Como, per non farlo impostare o giocare, ha anche l’identikit di Rowe, forse più di quello di Cambiaghi (che a Roma si è speso moltissimo in fase difensiva). Si vedrà, perché poi anche Federico Bernardeschi potrebbe essere una sorpresona dal 1’: Fede è entrato (post infortunio) benone da sottopunta a Roma e Odgaard non è ancora rombante. L’ipotesi-trequartista c’è, oltre a quella da vice-Orsolini (la preferita dal tecnico).