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L'ex allenatore: "Con la scelta di Cotelli come coach e la conferma del roster dell'anno scorso, Brescia continua a mostrare qualità dirigenziali rare nella Serie A odierna"
Valerio Bianchini
30 dicembre - 09:00 - MILANO
Il primato di Brescia alla fine del girone di andata della serie A non mi stupisce. Brescia viene dall’ottimo campionato della scorsa stagione e, pur cambiando allenatore, si conferma al vertice in questa prima metà della fase regolare. La ragione principale sta nell’avveduta gestione da parte della società nel nome di una virtù assai rara nel basket moderno, che si chiama continuità. Perso l’enfant prodige Poeta al suo brillante esordio come head coach, non è andata alla ricerca di un nome storico tra gli allenatori ma si è affidata al suo vice Cotelli, che nel segno della continuità si appresta a ereditare dal suo ex-capo anche le vesti di "brillante promessa". Nel nome benedetto della continuità registriamo la permanenza del suo roster, confermato nella sua interezza.









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