Bevitori di birra? Spesso seguono una dieta meno equilibrata

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Una netta preferenza per la birra potrebbe essere legata ad abitudini alimentari meno corrette. I risultati di una ricerca scientifica

Eu.Spa.

22 novembre - 10:18 - MILANO

C'è un legame nascosto tra ciò che beviamo e la nostra dieta. A dirlo è uno studio pubblicato sull'autorevole rivista Nutrients, che ha messo sotto la lente d'ingrandimento 1.900 volontari, rivelando una correlazione tra il consumo di birra e una dieta squilibrata. In pratica, chi beve solo birra tende ad avere una dieta più povera rispetto a chi, per esempio, non solo evita gli alcolici, ma preferisce il vino.  

Birra e dieta: lo studio

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La ricerca ha analizzato i dati di oltre 1.900 individui negli Stati Uniti. Esaminando il consumo di diversi tipi di bevande alcoliche da parte di ciascuno e i punteggi sull'Healthy Eating Index (HEI), si è scoperto che "chi beve solo birra spesso ha un reddito più basso, fuma più sigarette e ha un'attività fisica insufficiente rispetto a chi cosuma altri tipi di alcool", spiega Peng-Sheng Ting, gastroenterologo presso la Tulane University di New Orleans (USA) e tra gli autori dello studio. Per dirla in termini scientifici "i bevitori di sola birra hanno un punteggio HEI inferiore di 3,12 punti rispetto ai bevitori di solo vino".

Se lo dice l'HEI

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L'HEI è l'indice che misura la qualità complessiva di una dieta su una scala da 0 a 100, dove 100 rappresenta l'aderenza perfetta alle linee guida nutrizionali. Per capirci, la media della popolazione USA si attesta intorno a 58 punti - ben lontano dall'ideale. In questo contesto, una differenza di 3,12 punti tra bevitori di birra e di vino è significativa, ed equivale circa al divario che si osserverebbe tra chi mangia regolarmente verdure e chi le consuma raramente. I ricercatori hanno scoperto che i bevitori di birra ottenevano punteggi particolarmente bassi in diverse aree dell'alimentazione tra cui il consumo di verdure, frutta e grassi sani.

"L'abuso di alcol è la causa principale di cirrosi negli Stati Uniti e la malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD) è in rapido aumento", afferma la coautrice dello studio Madeline Novack. "Entrambi i tipi di malattia epatica spesso coesistono e i cambiamenti nello stile di vita sono fondamentali per gestirle e prevenirle, a partire proprio dalla comprensione del legame tra consumo di alcol e cattiva alimentazione". 

È interessante notare che lo studio ha evidenziato che chi si concedeva superalcolici aveva punteggi HEI simili a quelli dei bevitori di solo vino. Ciò suggerisce che il tipo di alcol consumato, non solo la quantità, sembra svolgere un ruolo nelle abitudini alimentari generali. I ricercatori ipotizzano che le abitudini sociali e i contesti in cui si consumano diverse bevande possano influenzare la scelta dei cibi da abbinare. Ad esempio, il vino accompagna spesso un pasto completo, mentre la birra è più comunemente associata a spuntini o cibo da pub. 

 “L’educazione mirata dei pazienti e campagne di sanità pubblica potrebbero essere efficaci nell’affrontare l’impatto combinato del consumo di alcol e della scarsa qualità della dieta sul rischio di malattie croniche”, scrivono gli autori dello studio. Insomma, essere consapevoli delle proprie abitudini di consumo di alcolici e fare uno sforzo per abbinare l'alcol a cibi più sani potrebbe fare molto. Anche se i dati della ricerca evidenziano come il consumo di alcol, indipendentemente dalla bevanda scelta, rappresenti un fattore di rischio per la salute - tanto più se associato a una dieta squilibrata. Il messaggio di fondo è inequivocabile: nessuna bevanda alcolica può essere considerata sicura per l'organismo, come confermato da decenni di letteratura scientifica

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