Nel caso Google Android,
l'Avvocato Generale Juliane Kokott propone alla Corte di
Giustizia di respingere il ricorso di Google e, quindi, di
confermare la nuova ammenda di 4,124 miliardi di euro stabilita
dal Tribunale. E' quanto rende noto la Corte di Giustizia Ue.
Il caso risale al 2018, quando Google finì nel mirino della
Commissione per abuso di posizione dominante. Nel dettaglio, i
produttori potevano ottenere una licenza per 'Play Store', l'App
Store di Google, solo se preinstallavano la sua applicazione di
ricerca generale 'Google Search' e il suo browser 'Chrome'.
Inoltre, al fine di ottenere una licenza per Play Store e per
Google Search, dovevano impegnarsi a non vendere dispositivi
equipaggiati con versioni del sistema operativo Android non
approvate da Google. Infine, Google vincolava la partecipazione
dei produttori e degli operatori di rete agli introiti
pubblicitari alla condizione che non preinstallassero un altro
servizio di ricerca generale su un portafoglio determinato di
dispositivi. Secondo la Commissione, con tutte queste
restrizioni, Google perseguiva l'obiettivo di proteggere e di
rafforzare la sua posizione dominante in materia di servizi di
ricerca generale e, pertanto, i suoi introiti derivanti da
annunci pubblicitari collegati a tali ricerche, e ciò in un
momento in cui l'importanza di Internet mobile stava aumentando
in modo significativo.
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