Auto: Kubica, non ho ben chiaro cosa farò nel 2026

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"Riguardo il 2026, ci ho pensato perché comunque siamo già a fine ottobre, però non ho ben chiaro cosa farò. Sono concentrato sul fine stagione, ho qualche opportunità che forse mi può piacere, però non so dove correrò". A parlare del futuro, nel corso di un incontro con la stampa, è stato l'ex Formula 1 e vincitore quest'anno della 24 Ore di Le Mans con la hypercar del Cavallino Rampante 499P, Robert Kubica, presente all'autodromo del Mugello di Scarperia (Firenze) per partecipare alle Finali Ferrari Mondiali.
    Fra due settimane il pilota polacco insieme ai suoi compagni, il cinese Yifei Ye e il britannico Philip Hanson, si giocheranno il finale di stagione del Campionato del Mondo Endurance (Wec) nella otto ore del Bahrain. In testa alla classifica generale c'è un altra Ferrari, quella ufficiale n/o 51 del trio Giovinazzi - Calado - Pierguidi e il distacco fra i due equipaggi è di 13 punti: "13 punti sono parecchi, sono di più dei 10, ma sono di meno dei 15 - scherza Kubica -. La verità è che il distacco è parecchio, avevamo avuto qualche occasione per diminuirlo, ma purtroppo non ne abbiamo approfittato. E' anche vero che il Bahrain è una gara di otto ore che viene premiata con 50% di punti in più, quindi il distacco si riduce un po'. Però bisogna concentrarci su noi stessi, vedere se si creeranno opportunità e poi cercare di sfruttarle".
    Ye, pur correndo con la Ferrari di un team privato, è a sua volta pilota ufficiale del Cavallino: "Faremo il massimo per aiutare la Ferrari a vincere entrambi i campionati piloti e costruttori - ha dichiarato il cinese -. È vero che il nostro risultato non porta punti per la classifica costruttori, però se sulla pista ci sarà qualcosa che possiamo fare lo faremo. Ma siamo in lotta anche il titolo piloti quindi non sarà facile, faremo il massimo affinché una Ferrari possa vincere in entrambi i campionati". Hanson in passato ha corso con la Porsche, diretta rivale per la conquista del mondiale: "Non è una macchina così diversa da guidare da quella che conduco attualmente - ha spiegato il britannico - Fondamentalmente sono vetture progettate per rendere il più possibile una vita facile ai piloti che le guidano".
   

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