Si aggrava la posizione del fidanzato 15enne al momento in carcere con l'accusa di omicidio volontario. L'adolescente era precipitata dal palazzo di casa sua nell'ottobre del 2024
05 febbraio 2025 | 18.42
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Aurora Tila probabilmente è stata spinta dal terrazzo di casa, dove risiedeva con la madre, nel palazzo di Piacenza da cui è precipitata il 25 ottobre 2024. È questa l'ipotesi più accreditata a seguito dell'autopsia, svolta sul corpo della 13enne da parte di Giovanni Cecchetto, medico dell'Università di Pavia, incaricato di eseguire l'esame. Come riportato dalla stampa locale, gli esiti escluderebbero la possibilità che si sia trattato di un suicidio.
Per la morte di Aurora si trova tuttora in carcere il fidanzato 15enne, accusato di omicidio volontario. Una misura cautelare, scattata nei giorni immediatamente successivi alla morte della 13enne, quando un testimone ha dichiarato di aver visto il giovane battere con i pugni sulle mani della ragazzina, mentre si trovava aggrappata al balcone della propria abitazione, sospesa nel vuoto.
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