Un emendamento dei relatori al decreto Infrastrutture vuole aumentare il canone corrisposto dalle concessionarie all'Anas. Se approvato, entrerebbe in vigore il 1° agosto 2025. Accese polemiche politiche. Opposizioni furiose, parte della maggioranza critica. La Lega chiede il ritiro del provvedimento
4 luglio - 20:16 - MILANO
Potrebbe esserci un aumento dei pedaggi autostradali nei prossimi giorni. Dal 1° agosto, molto probabilmente. È quanto accadrebbe se venisse approvato l'emendamento al decreto Infrastrutture (all'esame delle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera) inserito dai relatori il 4 luglio. L'esigenza è coprire un fabbisogno quantificato in 90 milioni di euro all'anno destinato all'Anas, per rientrare dagli aumenti strutturali dei costi sostenuti negli ultimi anni dalla società del Gruppo FS. Tale importo verrebbe reperito tramite un aumento di un millesimo di euro al chilometro per veicolo (e incrementato ogni due anni tenendo conto dell'inflazione). Le concessionarie autostradali girerebbero quindi la somma all'Anas. Ma la situazione politica è incandescente.
aumento pedaggi autostrade, scontro politico
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I partiti di opposizione in Parlamento hanno stroncato senza mezzi termini questa misura, chiedendone il ritiro. Ma nella maggioranza la situazione non è chiara. Le voci circolate nell'ambiente politico ritenevano tale provvedimento come promosso dalla Lega, sebbene firmato poi da tutte le componenti che sostengono il Governo. Nel corso della giornata tuttavia sono emersi diversi dubbi, espressi non ufficialmente e attribuiti ad esponenti di Fdi. D'altra parte l'unica posizione ufficiale annunciata apertamente, al momento in cui scriviamo, è arrivata proprio dalla Lega: in una nota viene chiesto dal vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini il ritiro di questo provvedimento.
La Gazzetta dello Sport
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