Nastro tricolore, folla stipata, sfilata di ministri, parlamentari e militanti. E a tenere banco, l'assenza della segretaria del Pd Elly Schlein, tra ironie e sospiri. Atreju ha aperto così i battenti con il taglio del nastro di Arianna Meloni e il consueto bagno di folla, talmente accalcata che un uomo ha avuto un malore. La kermesse di FdI parte tra ministri, capigruppo e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accolto e scortato dal deputato Giovanni Donzelli, che si è presentato "perché sindaco di tutti", rivendicando fairplay istituzionale.
Video 'Io non offendo', il commento di Gualtieri sul bullometro ad Atreju
Ma è il confronto mancato tra Schlein e la premier Giorgia Meloni a dominare la scena. E infatti la radio di FdI è partita subito all'attacco: "Elly? Chi l'ha vista?", scherzano Grazia Di Maggio ed Etelwardo Sigismondi. "Vieni ad Atreju, ti troverai bene: non ci sono pro-Pal che ti tirano per la giacca, non ci sono maranza che chiedono di supportarti, non ci sono correnti.
Noi ci teniamo a Elly Schlein", è invece l'appello ironico di Galeazzo Bignami, capogruppo di FdI alla Camera.
Video Ad Atreju il Bullometro sulle uscite della 'sinistra', da Landini ad Albanese
Più prudente Gualtieri, che frena sull'ironia: il confronto mancato con Meloni "non è colpa di Elly", anche se sarebbe stata "una bella occasione", ma si può rimediare "a livelli diversi".
Poi, con Donzelli, si concede una gag sulla manovra e sull'emendamento per il superamento della gestione commissariale del debito di Roma: "Mi raccomando", dice dal palco, sottolineando che "non è stato un favore ma una cosa giusta".
Impossibile non notare la cifra dell'ironia e del sarcasmo contro gli avversari. Alla festa, infatti, il grande debutto è del "bullometro": un pannello che misura "le parole d'odio della sinistra", con voti tra originalità e livore. Da Boschi a Landini, da Albanese a Odifreddi: nessuno scampa alla lavagna, mentre a pochi passi presepi, cornetti portafortuna e pista di pattinaggio offrono l'altra metà della festa. C'è anche il pantheon dell'"egemonia dei valori": da Marconi a Pasolini, da Calipari a Charlie Kirk, passando per Sammy Basso.
Un confronto Schlein-Meloni è stato invece tema di un altro panel, quello con Anna Paola Concia, attivista femminista dei diritti civili ed ex deputata dem, ospite per la presentazione del suo libro e di quello di Barbara Saltamartini. "La nomina di Giorgia Meloni a presidente del Consiglio ha fatto bene anche alla sinistra", è l'analisi di Concia argomentando: con Meloni premier "nel Pd hanno avuto la necessità di contrappore alla sua figura quella di un'altra donna giovane".
Intanto l'altra Meloni, Arianna, alla vigilia della festa, ha sottolineato l'"errore" della segretaria dem: "Un'occasione persa". Lei e Conte, secondo la responsabile della segreteria politica e del tesseramento di FdI, "potevano coalizzarsi contro mia sorella".
Video Atreju al via, taglio del nastro con Arianna Meloni
Non manca la lista degli invitati eccellenti e degli impossibili: da Zuppi a Mara Venier, fino a Maria De Filippi, assente per "C'è Posta per Te". E il panel con Francesco Rutelli e Gianfranco Fini, "i due sfidanti delle prime elezioni dirette per il sindaco di Roma", ha ricordato Arianna Meloni, lanciando poi un monito a Gualtieri in vista delle comunali del 2027: "Roma ha avuto la fortuna di avere un governo che l'ha sostenuta. Noi, in campagna elettorale, ricorderemo a Gualtieri tutte le cose che ha sbagliato. Starà ai romani scegliere", l'affondo. Una 'battuta' che però non ha scomposto il sindaco, che a margine dell'evento ha replicato: "È come dovrebbe essere in una democrazia matura: istituzioni che collaborano", istituzioni che collaborano, con idee diverse e una politica "animata, vivace".
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