L'Unione Europea cambia marcia
verso la sostenibilità della tecnologia di consumo. Entra in
vigore l'obbligo per chi vende smartphone e tablet nei paesi del
blocco di inserire in confezione un'etichetta che indica lo
stato di efficienza energetica del dispositivo, insieme ad altri
parametri. Elementi formulati nell'ambito dei regolamenti Ue
2023/1669 e 2023/1670.
Sotto la scala delle classi di efficienza energetica, da A a G,
debuttano l'indice di durata della batteria per ciclo, in ore e
minuti per ogni carica completa, la classe di affidabilità a
seguito di cadute, i cicli di ricarica prima che la capacità
della batteria scenda al di sotto l'80%, l'indice di
riparabilità, e il grado di protezione da acqua e polvere.
Secondo le stime dell'Unione Europea, i telefoni cellulari e i
tablet prodotti secondo queste indicazioni consentiranno di
risparmiare quasi 14 terawattora di energia all'anno entro il
2030, pari ad un terzo di quanto consumano oggi tali
dispositivi.
"L'introduzione dell'etichetta energetica per gli smartphone è
sicuramente un passo avanti verso una maggiore trasparenza" ha
detto Roberto Luppi, esperto di Altroconsumo in una nota
ufficiale dell'organizzazione dei consumatori, "perché fornisce
dati chiave per una scelta informata. Si poteva forse fare di
più per la classificazione, puntando maggiormente sulla
longevità del prodotto piuttosto che sulla semplice efficienza
energetica".
Il regolamento sull'etichettatura non solo promuove l'uso di
dispositivi a basso consumo ma anche quelli con un uso ottimale
prolungato nel tempo. Un obiettivo a cui si giunge, stando
all'Ue, sia con l'ottimizzazione dell'hardware che con gli
aggiornamenti dei software.
Proprio Altroconsumo ricorda che "considerando che l'aspetto
relativo al consumo elettrico di questi dispositivi ha un
impatto energetico annuo trascurabile - pari a pochi euro - la
vera sostenibilità si gioca sulla longevità d'uso del prodotto".
Non a caso, i principali produttori di telefonia al mondo, da
Apple a Samsung, estendono per anni il supporto agli ultimi
sistemi iOs e Android. L'ultimo iOs 18 di Apple può, ad esempio,
essere installato anche su un iPhone prodotto nel 2018, mentre
Samsung e Google, così come altri, promettono almeno sette anni
di aggiornamenti Android e altrettanti di sicurezza, con
correzioni periodiche.
"L'auspicio è che, con l'esperienza sul campo e il confronto tra
le parti, si possa arrivare a una versione futura dell'etichetta
ancora più equilibrata" conclude Luppi, "capace di combinare
efficienza e autonomia in modo rappresentativo del reale impatto
ambientale e dell'esperienza d'uso".
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