Dopo le prime indiscrezioni
trapelate all'inizio del mese, Google ufficializza la
funzionalità 'inactivity reboot' su Android. Si tratta di una
modalità pensata per aumentare la sicurezza del telefono. Come
avviene per gli iPhone, dopo 3 giorni di inattività in stato di
blocco, lo smartphone si riavvia in automatico, chiedendo
nuovamente di inserire l'accesso tramite password o pin
numerico. Anche Apple, a partire dall'aggiornamento del sistema
operativo iOs 18.1 dello scorso novembre, aveva reso disponibile
una funzione simile, che riavvia l'iPhone dopo 72 ore di mancato
utilizzo del dispositivo. In entrambi i casi, l'attenzione alla
privacy è data dalla necessità di sbloccare, entro la finestra
temporale indicata, il telefono con un dei mezzi scelti dal
reale possessore. Se il dispositivo viene sottratto da un
malintenzionato che non riesce ad accedere in tre giorni, il
riavvio attiva ulteriori misure di crittografia delle
informazioni, ossia un livello più alto di difesa dei dati
personali. Nello specifico, lo smartphone entra nel cosiddetto
stato di 'before first unlock' (bfu), dove la violazione dei
dati è più complessa se si tenta un accesso forzato. Una volta
sbloccato il telefono, anche con i dati biometrici, si ha invece
lo stato 'after first unlock' (afu), che decrittografa i
contenuti, rendendoli accessibili. L'integrazione della novità
sarà lanciata dalla prossima settimana, con l'aggiornamento alla
versione 25.14 dei Google Play Services. Secondo gli esperti di
Bleeping Computer, il riavvio renderà più complesso anche il
lavoro della polizia: "I dispositivi sequestrati o rubati sono
solitamente nello stato 'afu' di sblocco" dicono "ma se passano
3 giorni, la funzione rende tutto più difficile per le società
di analisi forense".
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