Negli ultimi giorni avrete sentito parlare del caso di Luciano D'Adamo, un uomo che si è risvegliato dal coma nel 2019, dopo un incidente d'auto, convinto di trovarsi nel 1980. D'Adamo non ricorda nulla degli ultimi 40 anni: non riconosce sua moglie, i suoi figli né sé stesso, vedendo riflesso nello specchio un uomo di 68 anni, anziché il ventiquattrenne che credeva di essere. Ha rimosso decenni di innovazioni, eventi storici e vita personale, compresi i Mondiali vinti dall'Italia nel 1982 e nel 2006. Oggi si sottopone a terapie per cercare di recuperare i ricordi, ma molte parti della sua esistenza rimangono per lui un mistero.
L'amnesia: un fenomeno complesso
L'amnesia può assumere forme diverse:
- Amnesia globale transitoria: una perdita improvvisa e temporanea della memoria a breve termine, che si risolve generalmente entro 24 ore. Nonostante la sua brevità, può essere spaventosa per chi ne soffre e lasciare un senso di disorientamento anche dopo il recupero.
- Amnesia psicogena: causata da stress emotivo o traumi psicologici, questa forma di amnesia può far dimenticare eventi specifici o, nei casi più gravi, portare alla perdita completa dell'identità personale. È spesso associata a meccanismi di difesa inconscia.
- Amnesia infantile: si riferisce alla normale incapacità degli adulti di ricordare eventi avvenuti nei primi anni di vita, di solito prima dei 3-4 anni, attribuita allo sviluppo incompleto dell'ippocampo e delle aree cerebrali legate alla memoria.
- Amnesia indotta da farmaci: alcune sostanze, come le benzodiazepine, possono interferire temporaneamente con la capacità del cervello di formare nuovi ricordi, creando vuoti di memoria a breve termine.
Alcuni celebri casi di amnesia (reali o di fantasia)
- Lo Smemorato di Collegno Nel 1926, un uomo fu trovato a vagare senza memoria a Collegno, vicino Torino. Identificato inizialmente come Mario Bruneri, un tipografo con precedenti penali, fu poi riconosciuto da una famiglia come Giulio Canella, un professore scomparso durante la Prima Guerra Mondiale. Il caso scatenò un acceso dibattito pubblico e legale, con perizie contraddittorie e testimonianze discordanti, senza mai giungere a una verità definitiva. È diventato uno dei casi più emblematici di identità e amnesia nella storia italiana.
- Agatha Christie Nel 1926, la celebre scrittrice scomparve per undici giorni, ritrovata poi in un hotel con amnesia totale sull'accaduto. Alcuni ipotizzano che fosse una reazione a eventi personali traumatici, come il tradimento del marito, mentre altri suggeriscono che si trattasse di una fuga dissociativa. Il mistero ha alimentato leggende attorno alla sua figura e ispirato romanzi e film.
- Clive Wearing Un musicista britannico che, a causa di un'infezione cerebrale da herpes simplex, ha subito un'amnesia anterograda e retrograda quasi totale. Vive ancora oggi in un presente continuo: ogni pochi secondi dimentica ciò che stava facendo, incapace di formare nuovi ricordi. Nonostante questo, conserva intatte le abilità musicali e l'amore per sua moglie, dimostrando come alcune memorie emotive e procedurali rimangano preservate.
- Henry Molaison (H.M.) Dopo un intervento chirurgico per curare l'epilessia, il paziente H.M. perse la capacità di formare nuovi ricordi, pur mantenendo intatti quelli precedenti all'operazione. Il suo caso ha fornito informazioni fondamentali sul ruolo dell'ippocampo nella memoria e ha rivoluzionato la comprensione scientifica dei processi di memorizzazione. Gli studi su H.M. hanno reso possibile distinguere tra memoria a breve e lungo termine.
- Jason Bourne Il protagonista di una celebre serie di romanzi e film, Jason Bourne è un agente segreto con amnesia che cerca di ricostruire la propria identità, mentre viene perseguitato dai fantasmi di un passato che non ricorda. La sua storia, pur essendo di fantasia, illustra le implicazioni psicologiche e personali della perdita di memoria, portando l'amnesia al centro della cultura popolare come metafora di ricerca di sé.
- Albert Dadas Un altro storico esempio di fuga amnesica. Attorno al 1880 Albert Dadas, impiegato della compagnia del gas di Bordeaux (Francia), lasciò famiglia, casa e lavoro per iniziare un vagabondaggio a piedi, senza documenti, senza meta né compagni di strada, che lo portò fino a Mosca. Nel 1887, quando fu arrestato, dimostrò di non ricordare assolutamente chi fosse o come fosse finito lì. Per descrivere il suo caso - una forma di amnesia psicogena dovuta a un disturbo psichiatrico - si coniò il termine di "dromomania", una sorta di ossessione nevrotica al viaggio e alla camminata.
- Anthelme Mangin/Octave Monjoin Nel 1918 nella stazione di Lione fu ritrovato un uomo senza documenti, che non aveva idea di dove si trovasse né di chi fosse. Era uno dei soldati d'Oltralpe traumatizzati dalla guerra, rientrati in Francia, ma senza nessuno a reclamarlo, il misterioso militare fece la spola tra un ricovero e l'altro. Quando la sua foto fu pubblicata sui giornali, 4 anni dopo, si fecero avanti 300 famiglie a reclamarne la parentela, forse solo per il desiderio di ritrovare un parente perduto. L'uomo non si riebbe mai dal trauma subito e non recuperò la memoria. Nel 1930 si scoprì il suo vero nome: Octave Monjoin e non Anthelme Mangin, come era stato chiamato fino ad allora, a causa della sua distorta pronuncia.