Allegri protegge il Milan: "Non è un passo indietro e non bisogna deprimersi"

11 ore fa 3

Il tecnico rossonero: "Dobbiamo essere arrabbiati, ma il nostro obiettivo resta tornare a giocare la Champions. I gol li stiamo facendo, però abbiamo bisogno di qualche rete in più dai centrocampisti e sulle palle inattive"

Marco Pasotto

Giornalista

4 dicembre - 23:31 - MILANO

C'erano tanti buoni motivi per voler andare avanti. Perché in una stagione senza Europa la Coppa Italia tutto sommato riempie qualche settimana, per esempio. Ma anche perché Allegri è uno dei massimi specialisti del torneo. E poi perché comunque c'era da dare continuità alle cose buone esibite in campionato. Invece, dopo le bollicine pre natalizie in Supercoppa, il Milan conosce già il suo destino: non ci sarà altro che il campionato per dare un senso alla stagione. Allegri fa ritorno a Milanello con una discreta quantità di pensieri, perché la sua squadra all'Olimpico è mancata più o meno in tutto ciò che l'ha spinta avanti fin qui.

occasione

—  

"Chi vince ha sempre ragione - racconta Allegri a fine partita -. La Lazio ha vinto una partita dove ha avuto più difficoltà rispetto a quella di campionato. Era una gara bloccata, chi segnava per primo vinceva. Poi, certo, sull'angolo potevamo difendere meglio. E nel primo tempo potevamo essere più veloci a imbucare palla fra le linee. Spiace essere usciti, ci tenevamo ad arrivare fino in fondo. Ma ora pensiamo al Torino. Non è un passo indietro, bisogna essere arrabbiati perché era un obiettivo ed era un partita da dentro-fuori, però bisogna guardare avanti. Leao? S'è mosso bene sia dentro che fuori dall'area, ha avuto una bella occasione, ha fatto una buona partita e si è messo a disposizione della squadra. Non bisogna deprimersi per questa eliminazione, il nostro obiettivo resta tornare a giocare la Champions. Quando abbiamo preso gol era un momento in cui avevamo sbagliato tre-quattro palle facili, e quando è così diventiamo pericolosi. I gol li stiamo facendo, ma abbiamo bisogno di qualche rete in più dai centrocampisti e sulle palle inattive".

Leggi l’intero articolo