Serviranno più ore di ritardo del
volo aereo per avere un'indennizzo dalle compagnie, tetti per i
rimborsi saranno più bassi, con limiti anche nei casi di
riprotezione per un volo cancellato. Il Consiglio dei Trasporti
dell'Unione Europea ha deciso alcune modifiche al regolamento
261/2002 sul trasporto aereo che modifica i meccanismi di
indennizzo rendendoli più complicati. Il testo è ora all'esame
dell'Europarlamento. Nel presentare le modifiche era stato
sottolineato che arrivano 30 nuovi diritti, come l'obbligo per
le compagnie di indicare entro tre ore indicazione sui voli
alternativi o quello di fornire moduli precompilati. Ma
l'effetto pratico è quello di una riduzione dei rimborsi e un
risparmio per le società. I conti li hanno fatti i consumatori e
le società specializzate nei diritti di viaggiatori: l'85% degli
utenti danneggiati rischia di rimanere fuori, con un danno
complessivo di 170 milioni di indennizzi in meno.
"E' una follia che rappresenta un immenso regalo per le
compagnie aeree e un danno enorme per i consumatori", afferma il
Codacons che si dice "pronto ad una battaglia legale per
contrastare le nuove norme". "La lobby dei vettori aerei ha
avviato nell'ultimo periodo una intensa attività di pressione
verso la Ue allo scopo di ottenere una riforma del Regolamento
europeo sui diritti dei passeggeri in caso di disservizi nel
settore del trasporto aereo", fa eco RimborsoAlVolo, società
specializzata in assistenza ai viaggiatori che partecipa
all'Association of passenger rights advocates (Apra), gruppo
europeo dedicato ai diritti dei passeggeri che sul tema ha
lanciato ora una apposita petizione online.
Cambia la compensazione pecuniaria, che viene oggi
riconosciuta dopo tre ore di ritardo ed oggi ha un tetto di 250
fino a 1.500 chilometri, di 400 fino a 3.500 chilometri e 600
euro oltre questa lunghezza. In futuro, se la norma Ue viene
confermata, per i viaggi entro i 3.500 chilometri o dentro l'Ue
sarà al massimo di 300 euro e scatterà solo se l'aereo accumula
un ritardo superiore alle 4 ore; sopra questo chilometraggio il
tetto va a 500 euro e scatta solo dopo 6 ore di ritardo. L'altra
criticità è quella relativa all'assistenza ai passeggeri in caso
di cancellazione del volo: se le compagnie non offrono un volo
alternativo entro le tre ore, i consumatori che provvedono
autonomamente all'acquisto di un collegamento per giungere a
destinazione, potranno chiedere un rimborso solo fino al 400%
del costo originale del biglietto. Al di la di un rimborso che è
apparentemente altro quello che accade lo spiega il Codacons:
"Chi ha acquistato un volo low cost da 30 euro potrà chiedere al
massimo 150 euro di rimborso, pur avendo speso molto di più per
l'acquisto last minute di un volo alternativo! Una fregatura a
tutti gli effetti per i viaggiatori che, oltre al danno,
subiranno la beffa".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA