All'Inter basta un tempo per la manita a un Verona horror: super Thuram, si rivede anche Correa

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Apre il pallonetto del Tucu, tornato al gol dopo più di due anni, poi la doppietta del francese e le reti di De Vrij e Bisseck. L'infortunio di Acerbi l'unica nota negativa per Inzaghi

Dal nostro inviato Francesco Pietrella

23 novembre 2024 (modifica alle 16:56) - VERONA

Ci voleva la città dell’amore per riacciuffare momentaneamente il primo posto. Gli occhi degli interisti tornano a brillare al Bentegodi in un sabato pomeriggio da passeggiata mano nella mano lungo l’Arena: la banda Inzaghi vince 5-0 davanti a quattromila nerazzurri e stritola il Verona con le reti di Correa, Thuram (doppietta), De Vrij e Bisseck. Il tutto in poco più di mezz’ora (dal 17’ al 41’). Cinque ganci per mandare k.o. una squadra senza pareggi: o vince, o perde. Mezze misure non ne ha. L’Inter ne approfitta e risparmia energie in vista della Champions: martedì arriverà il Lipsia.

il tucu

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La prima notizia arriva intorno alle dieci: Lautaro resta Milano per influenza, quindi spazio a Correa, provato e riprovato durante la settimana. Uno che al Bentegodi aveva segnato la sua prima doppietta in nerazzurro nel 2021, una vita fa. Scelta giusta: dopo una traversa di Tengstedt, l’Inter prende in mano le redini della partita e inizia a trottare in scioltezza. Il primo guizzo porta la firma di Correa, proprio lui: l’argentino raccoglie un bell’assist di Thuram e punge Montipò con un pallonetto. La sfera passa sopra la spalla del portiere e finisce in rete. Il tutto grazie a una falcata palla al piede di de Vrij, entrato al posto dell’infortunato Acerbi dopo un quarto d’ora (contrattura al flessore). Il Tucu non segnava in nerazzurro da 584 giorni - 23 aprile 2023, contro il Benfica -, mentre l’ultimo squillo in Serie A risaliva addirittura al 29 ottobre 2022 contro la Sampdoria. Il conteggio dei giorni dice 756. Tanti, troppi. Il pubblico dell’Hellas, intanto, inizia a rumoreggiare.

che poker

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Neanche il tempo di prendere appunti su cosa dire ai suoi nell’intervallo che Zanetti incassa subito il secondo gol: Correa, ormai in fiducia, imbecca Thuram con un filtrante da fantasista. La sfera passa indisturbata tra Dawidowicz e Magnani, lenti e disattenti, e arriva al francese, bravo a saltare Montipò e a festeggiare l’ottavo gol in Serie A (21’). Il nono arriva allo stesso modo: lancio di Bastoni, difesa alta - Bradaric il primo colpevole - e sgroppata del figlio di Lilian verso la porta. Montipò può solo osservare il pallone finire alle sue spalle per la terza volta (24’). Al 31’ de Vrij cala il poker con un destro da dentro l’area su assist di Asllani, mentre il gol da punto esclamativo lo firma Bisseck, bravo a reggere la pressione di Dawidowicz al centro dell’area e a infilare il 5-0 con una sorta di pallonetto (41'). Una rete da punta navigata.

torna buchanan

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Il secondo tempo è accademia. Un’occasione per sperimentare qualcosa di nuovo: Inzaghi vara un 4-2-3-1 con Zielinski e Asllani mediani, Carlos Augusto e Darmian terzini e Correa trequartista. Ma ormai è finita. Il Verona, invitato dai tifosi a tirar fuori gli attributi ma comunque incitato a fine partita, si fa notare per un paio di sortite e qualche scatto di Tchatchoua. Lui e Tengstedt sono stati gli unici a graffiare. Inzaghi, invece, sorride e per il momento sorpassa Conte. Ora l'Inter è in vetta a 28 punti, aspettando Atalanta, Lazio e Fiorentina. L’ultimo appunto, dopo una traversa di Correa, è una bandiera canadese: Buchanan è tornato a racimolare minuti in nerazzurro dopo quattro mesi. In campionato potrà tornare utile.

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