Alcaraz soffre ma vince: battaglia di 3 ore con Munar, è ai quarti al Queen’s

6 ore fa 2

Il campione del Roland Garros supera il connazionale Jaume Munar, numero 59, dopo una lotta di 3 ore e 23 minuti con il punteggio di 6-4 6-7(7) 7-5. Per Alcaraz è la 15ª vittoria consecutiva, ai quarti uno tra Opelka e Rinderknech

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato

19 giugno - 21:53 - LONDRA

Carlos Alcaraz se lo gode tutto, l’applauso dei quasi 10mila accaldati della Andy Murray Arena. Se lo è meritato dopo un’inaspettata battaglia lunga 3 ore e 23 minuti contro Jaume Munar, connazionale che l’ha testato ben oltre il suo numero 59 del mondo. Il 6-4 6-7 (7) 7-5 finale racconta quanto il numero 2 del mondo abbia dovuto sudare per guadagnarsi i quarti di finale dell’ATP 500 del Queen’s contro Opelka o Rinderknech, in campo ora, quanto abbia faticato per arrivare alla sua 15ª vittoria consecutiva, la striscia più lunga della sua carriera. “Pensavo che la stagione su terra fosse finita” ha scherzato Alcaraz in campo dopo il match. 

le chiavi

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Alcaraz se l’’è vista brutta, soprattutto nel 3° set quando è andato sotto 4-2. “Non so come ce l’ho fatta - ha confessato -. Nella mia testa mi vedevo già fuori, ma non ho mollato e ho continuato a lottare: ho provato a rimanere lì, a giocare al mio meglio. Ancora non so come ci sono riuscito”. È un racconto simile all’epica finale del Roland Garros, alla clamorosa rimonta su Jannik Sinner con cui continua il duello a distanza che porta a Wimbledon. Alla seconda partita sull’erba, Carlos ha mostrato tutta la sua ruggine, ma è anche arrivato a 22 vittorie in 23 partite sulla superficie dello slam inglese dall’inizio del 2023, con l’unica sconfitta arrivata proprio al Queen’s lo scorso anno quando perse da Draper nel secondo set. Munar ha rischiato di essere la terza, perché dopo il primo set Alcaraz ha cominciato a sbandare, a non trovare più il servizio e a non riuscire a fare la differenza con quegli imprevedibili e imprendibili colpi vincenti su cui sta costruendo il suo successo, anche sull’erba. Munar, che aveva battuto Alcaraz sulla terra di Marbella nel 2021, è cresciuto col passare del match al contrario di quanto ha fatto il numero 2 del mondo, e avanti 4-2 nel terzo set ha davvero sognato l’impresa, la vittoria più importante della sua carriera. Poi ha capito perché il connazionale è un fenomeno: perché non molla mai, nemmeno quando sembra pronto ad andare al tappeto. “Sono davvero orgoglioso di me stesso per essere arrivato alla fine” ha detto. 

la partita

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Alcaraz costruisce sul break al terzo gioco il 6-4 del primo set, poi nel secondo comincia a sbandare: annulla 3 palle break nel sesto gioco, poi deve annullare 4 set point con Munar avanti 5-4 e altri due per guadagnarsi il tie-break. Nel game decisivo ha due match point, ma Munar li cancella e converte l’8° set point nel 7-6 con due ore e 27’ sul cronometro della partita. La battaglia procede a strappi, col caldo anomalo di Londra (temperatura percepita oltre i 30 gradi, un inedito nel 2025 nella capitale britannica) avversario in più. Alcaraz si prende i primi due giochi, ma Munar lo ribalta e va avanti 4-2. Il numero 2 del mondo non molla e sorpassa sul 5-4 rimontando da 0-30 nel 9° game. Alcaraz fa 6-5 tenendo il servizio a zero, Munar va a servire per rimanere nel match ma va sotto 30-40: stavolta Carlos non sbaglia e vince la sua battaglia. La sua marcia di avvicinamento verso Wimbledon e il nuovo duello con Sinner può continuare.

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