Già dalla fine di settembre sarà
disponibile Amália, il progetto subito ribattezzato "ChatGPT
portoghese". Annunciato dal primo ministro Luís Montenegro al
Web summit di Lisbona dell'anno scorso, Amália è un modello di
Large Language Model (Llm) in portoghese a cui da circa 18 mesi
lavorano varie università nazionali, con il patrocinio del
Ministero dell'Istruzione e della scienza. È stato finanziato
con 5,5 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e
resilienza.
Tuttavia, Amália non aspira a essere altamente competitivo
con i concorrenti maggiori: non avrà una chat online e nemmeno
un'applicazione con cui sarà possibile a chiunque dialogare. Ad
annunciarlo, in un'intervista al quotidiano Público, è João
Magalhães, ricercatore dell'Università "Nova" di Lisbona e
coordinatore del progetto. Amália conta infatti su 9 miliardi di
parametri, laddove ChatGPT-4 ha 175 miliardi e Gemini, il più
grande, 200 miliardi, mentre il modello di Llm più avanzato in
Europa, il francese Mistral, ha circa 141 miliardi. Il governo
di Lisbona però prevede un uso riservato alla Pubblica
amministrazione, in settori come la giustizia e la scuola, che
aspiri a garantire maggiore sicurezza e una forma di sovranità
linguistica rispetto ai modelli stranieri e all'uso della lingua
portoghese nella sua variante brasiliana.
Amália sarà disponibile al pubblico in modello aperto sulla
piattaforma Hugging Face, ma solo con un certo livello di
conoscenze tecniche e un computer adatto sarà possibile creare
una chat in cui scambiare messaggi. Entro la fine di questo mese
partirà la versione base, mentre la sua versione definitiva -
capace di interpretare testi, immagini e video - dovrebbe essere
pronta a giugno del 2026.
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